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Percepiva il Reddito di cittadinanza ma abitava in una villa con 26 stanze a Lanciano, in provincia di Chieti.

Il comando provinciale della Guardia di Finanza Chieti, nell’ambito dell’attività di polizia finalizzata, tra l’altro, all’individuazione di indebite percezioni del sussidio, ha denunciato all’autorità giudiziaria una donna di Atessa.

Si tratta della moglie di un imprenditore, che avrebbe intascato una somma totale di diecimila euro, presentando dichiarazioni relative al calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) con dati non corrispondenti al vero.

La donna aveva omesso di indicare le diverse proprietà possedute dal coniuge convivente. Nello specifico, i finanzieri hanno accertato che aveva dichiarato che il marito era “inoccupato”. Stando a quanto emerso dalle indagini, invece, la situazione era ben diversa.

Gli agenti hanno constatato che i coniugi vivono in una villa di 26 vani, estesa su un terreno di cinquemila metri quadri, per la quale corrispondono un affitto mensile di oltre duemila euro.

Il Comandante Provinciale, Michele Iadarola, ha precisato come il contrasto alle frodi nel reddito di cittadinanza miri a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione.

Questo, però, non è un caso isolato. I denunciati per frode a seguito dei controlli della Guardia di finanza rappresentano tra l’1,6 e l’1,8% del totale. Degli 8,3 miliardi di euro usati nel 2021 e nel 2022 per sostenere le famiglie con il Rdc, l’1,4% è stato ottenuto in modo indebito. Riportando il dato sul numero di percettori, su quasi 2 milioni di persone che hanno ottenuto il sostegno, 29mila sono stati denunciati per truffa.