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Parliamo di revenge porn, termine con cui si indica la pubblicazione di immagini o video intimi su Internet, senza il consenso del diretto interessato.

Una piaga, questa, che colpisce sia uomini che donne di tutte le età, famosi e non. Per questo motivo le persone che hanno maggiore visibilità mediatica si impegnano da sempre nel diffondere e informare il loro pubblico sul tema. Sfruttano la popolarità raccontando la propria esperienza personale e veicolare il messaggi di sensibilizzazione in merito. Ciò consente alle istituzioni di muoversi e fare passi avanti nella lotta al revenge porn. Tuttavia, la strada da fare è ancora lunga e ostacolata dalla apparente ‘indifferenza’ generale.

Ad esporsi e raccontare la sua personale esperienza con il revenge porn è stata anche Lulù Selassié che, insieme alle sorelle Jessica e Clarissa, ha partecipato all’ultima edizione del Grande Fratello Vip. Nel corso della sua permanenza all’interno del reality di Canale 5 la principessa etiope si è aperta con i coinquilini ed il pubblico raccontando di esserne stata vittima. In quella occasione anche il conduttore Alfonso Signorini ha voluto sfruttare uno strumento come la tv, in particolare Mediaset, per dare risonanza al fenomeno. E’ ciò che ha sottolineato la stessa Lulù, che ha detto: “L’ho raccontato al GF Vip per dare forza alle ragazze e alle donne anche adulte perché non siamo noi quelle sbagliate, noi non abbiamo colpe”.

Lulù racconta l’esperienza con il revenge porn

Lulù è tornata sull’argomento anche ieri, durante una diretta Instagram con Giulia e Giorgio, la coppia di avvocati più famosa sui social. Insieme ai giovani legali dello studio LawPills ha voluto lanciare un messaggio importante a tutti i giovanissimi che la seguono.

“Secondo me i ragazzi non si rendono conto. Pensano che sia un gioco, uno scherzo… pensano che vada bene quando magari una persona si fidava di te e tu tradisci la sua fiducia e la rovini. Così esordisce Lucrezia, per poi spiegare nel dettaglio quale sia stata la sua esperienza.

” Io ho vissuto questa cosa e per tanti mesi ho vissuto sotto ricatto. Ho vissuto per sei mesi nel terrore ed avevo solo 15 anni ed ero spaventata e non avevo il coraggio di chiedere aiuto. E più passava il tempo e più la situazione peggiorava ed era difficile calmare questa persona. Come l’ho affrontata? Nei mesi ero molto triste e depressa, non sapevo cosa fare. Ero confusa e non sapevo a chi chiedere aiuto. Io supplicavo questa persona di cancellare le immagini ma ovviamente non lo faceva. Ce l’aveva in tutti i dispositivi elettronici. Aveva anche dei video… non ha funzionato chiederglielo”.

Come spesso accade in questi casi, l’aiuto si cerca nelle persone più vicine: famiglia, amici e cari. E’ ciò che ha fatto Lulù, trovando supporto nella sorella maggiore Jessica.

“Grazie al cielo Jessica mi ha salvata. Questa persona aveva cominciato a scrivere anche a lei. Io all’epoca vivevo a Londra e tornavo a Roma nel weekend e questa persona mi seguiva. Con mia sorella l’ho raccontato a mia madre ed abbiamo fatto la denuncia. Hanno subito fermato questa persona e gli hanno sequestrato tutto”.

La Selassié ha poi sottolineato che questo evento ha segnato e influenzato la sua vita.

“Sono cose che ti rimangono, specie se sei una persona sensibile. Questa cosa mi ha influenzato con i ragazzi. Avevo proprio un rifiuto quando questa cosa finì… volevo mettere un muro. Ho fatto questo errore di non fare terapia perché mi avrebbe aiutata moltissimo su tante cose che mi rendono insicura ma non è mai troppo tardi.

Infine, lancia un appello a tutti coloro che subiscono il revenge porn, in seguito al quale ha ricevuto gli elogi di tutto il web, che l’ha ringraziata di aver voluto sfruttare la sua popolarità per una giusta causa.

“Io consiglio di denunciare immediatamente. Perché la situazione diventa sempre più grande. Questa persona mi ha costretto a fare cose che non volevo quando lo incontravo. Purtroppo so che è difficile ma bisogna cercare qualcuno che ti dia la forza di denunciare.