Per la prima volta in carriera, Jannik Sinner approda agli ottavi di finale del Western e Southern Open di Cincinnati.
Dopo aver vinto il primo turno rimontando sull’australiano Thanasi Kokkinakis, ha beneficiato del ritiro del serbo Miomir Kecmanovic durante il secondo set dei sedicesimi di finale. L’azzurro, decima testa di serie del torneo americano, si trovava in vantaggio di 7-5, 3-1, quando l’avversario ha alzato bandiera bianca senza specificarne il motivo. Lo stesso Jannik, che ha parlato con il serbo dopo il forfait, non ha voluto riportare quella conversazione ai giornalisti. “Sinceramente preferisco non dire nulla. Abbiamo parlato ma preferirei rimanesse semplicemente una cosa tra giocatori, spiega l’altoatesino nella conferenza stampa post-partita.
Con la vittoria su Kecmanovic, il n. 1 azzurro sale a quota 11 ottavi di finale raggiunti in stagione, ma ammette: “Vincere per il ritiro dell’avversario non è mai una cosa bella”. L’ostacolo da abbattere per accedere ai quarti di finale del Masters 1000 di Cincinnati è Felix Auger-Aliassime, n.7 del seeding. I due si sono incontrati solo una volta, al Madrid Open dello scorso maggio, e lì il canadese ha avuto la meglio sull’italiano con un rapido 6-1, 6-2.
Siamo alla vigilia di un match particolarmente impegnativo per Sinner, che dovrà dimostrare quanto può spingersi oltre in vista degli imminenti Us Open. Questa non è certo una sensazione nuova per il fresco 21enne. Dal 2019, anno d’esordio nel circuito professionistico ATP, grava su di lui il peso delle aspettative. Va da sé che, ogni qual volta il ‘predestinato’ perde un incontro, si scatena un’ondata di critiche e polemiche sulle sue effettive capacità. Tutti vorrebbero vedere un tennista italiano al primo posto della classifica mondiale, e attualmente non si crede che Sinner, Berrettini e Musetti (gli unici in top 50) possano riuscire nell’impresa. C’è da dire che i numerosi infortuni che i primi due hanno dovuto affrontare quest’anno non hanno favorito la salita nel ranking.
In una stagione così sfortunata, Jannik Sinner è riuscito comunque ad aggiudicarsi 1 titolo, il sesto in carriera, in Croazia, battendo in finale l’amico/rivale Carlos Alcaraz. Pochi giorni dopo il ‘250’ di Umago, l’azzurro viene fermato agli ottavi della Rogers Cup dal futuro vincitore del torneo, l’agguerrito Pablo Carreno-Busta. Del resto, già al debutto nel ‘mille’ canadese, Sinner aveva sofferto il debutto sul cemento, faticando a superare il francese Adrian Mannarino, al quale concesse il primo set. Ciò ha causato i consueti commenti ‘spietati’ della massa, condannati anche dall’ex tennista azzurro Paolo Bertolucci che, a fine match ha condiviso la sua opinione tramite Twitter:
“Siamo al processo se Sinner perde un set” , commenta il 71enne, ricevendo numerosi consensi da parte degli utenti della piattaforma. “Ecatombe di teste di serie a Montreal! – continua Bertolucci – Sì però Sinner non può perdere il primo set contro quella sega di Mannarino! Doccia fredda e se non migliorate fatevi anche un gelato. In alternativa una fetta di anguria”.
Nel frattempo, la pressione su Jannik Sinner sale sempre di più, comprensibilmente. Lui stesso ha dichiarato di essere costretto a convivere con essa, ma che ciò non costituisce un problema.
“La pressione c’è e alla fine non credo neanche sia un problema. Io cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose e di non buttarmi giù”, spiega il numero uno del tennis italiano.
“Se ricevo molte attenzioni vuol dire che sto facendo le cose nella maniera giusta – aggiunge – e la cosa mi rincuora anche nei momenti di difficoltà. Io conosco il percorso da seguire, oggi ho sbagliato delle cose che ovviamente domani cercherò di migliorare”.
Sinner, a fine intervento, rivela: “La verità è che la pressione me la metto da solo perché voglio sempre vincere. Chiaramente in Italia c’è tanta pressione da gestire, ma non è al momento una questione che voglio approfondire”.
Intanto tutti parlano di Jannik Sinner e del suo futuro, benché alcuni non condividano lo stesso pensiero. E’ il caso degli ex tennisti Adriano Panatta e Corrado Barazzuti.
Mentre al primo non entusiasma il gioco ‘veloce, violento e poco raffinato’ dell’altoatesino, il secondo già lo vede in cima alla classifica mondiale. “Sinner può diventare il numero uno del mondo”, spiega l’ex capitano di Coppa Davis.
E aggiunge: “Veloce la mano, velocissimi i piedi, tennis buonissimo. La cosa che può migliorare sono il servizio e le discese a rete, ma se lavora raggiunge i risultati che vuole perché il suo è talento supportato da carattere e testa forte. Deve solo migliorare le sfaccettature. Come? Provando e sperimentando in allenamento e poi in partita, così avvengono grandi miglioramenti”.
“L’ho detto altre volte: Sinner è un predestinato, mi ricorda Andre Agassi, come tipologia di gioco”, conclude Barazzuti.