Ieri sera, martedì 19 marzo, allo stadio Euganeo Padova e Catania si sono affrontate nel match di andata della finale di Coppa Italia di Serie C. Il primo round se l’è aggiudicato la squadra di casa che si è imposta sugli etnei per 2-1. Tuttavia l’Euganeo non è stato solo il teatro di un evento sportivo ma, purtroppo, anche di scene di guerriglia urbana che hanno messo anche in questa occasione lo sport in secondo piano. A fare notizia, infatti, non è stato il risultato della partita ma più che altro la condotta di alcuni tifosi del Catania che nell’intervallo ha sfondato il cancello del settore ospiti facendo irruzione nella tribuna facendo a pezzi gli striscioni dei tifosi biancoscudati. Un altro gruppo di supporters siciliani, invece, ha invaso il campo di gioco lanciando petardi. Gli agenti di polizia sono dovuti intervenire per ripristinare l’ordine, arrestando una decina di tifosi catanesi. Negli scontri non si sono registrati feriti e le due squadre sono tornate in campo regolarmente, seppur con circa un quarto d’ora di ritardo. Tre tifosi rossazzurri sono stati portati in Questura e per la gara di ritorno, in programma martedì 2 aprile allo stadio Angelo Massimino di Catania, la curva potrebbe rimanere chiusa. La Lega Pro attraverso una nota stampa, come riportato da Skytg24, ha fermamente condannato gli episodi andati in scena allo stadio Euganeo di Padova: “Ferma condanna per gli accadimenti verificatisi in occasione della finale di andata della Coppa Italia di Serie C tra Padova e Catania. Episodi di questo genere, che non c’entrano con lo sport, non troveranno mai spazio o scusanti all’interno di competizioni organizzate dalla Lega Pro”.
Anche il Catania, attraverso una nota, ha condannato il comportamento dei suoi tifosi: “Catania Football Club stigmatizza il comportamento dei facinorosi protagonisti degli scontri e delle intemperanze allo stadio ‘Euganeo’. Condanniamo fermamente e categoricamente ogni forma di violenza, esprimendo piena solidarietà alle forze dell’ordine”.