Jannik Sinner compie 21 anni, proprio oggi che esordirà, nel pomeriggio, al Masters 1000 di Cincinnati, il suo ultimo torneo prima degli Us Open.
Reduce da una sventurata partecipazione al ‘mille’ di Montreal, Sinner dovrà riscattarsi in Ohio, dove incontrerà al primo turno l’australiano Thanasi Kokkinakis. La sconfitta agli ottavi del torneo canadese per mano di Pablo Carreno-Busta, poi vincitore del ‘1000’, è stata difficile da digerire. Solo pochi giorni prima, infatti, l’altoatesino aveva vinto il suo primo titolo della stagione. Conquistò la finale, la prima in carriera sulla terra rossa, del ‘250’ di Umago, ai danni della testa di serie n.1 Carlos Alcaraz. La vittoria in Croazia fa salire a 6 i titoli ATP ottenuti in carriera e ha reso Jannik il più giovane tennista italiano a vincere una finale contro uno dei primi cinque al mondo.
Jannik Sinner nasce a San Candido, in Trentino Alto-Adige, il 16 agosto del 2001. Ha iniziato a praticare sport sin dalla tenera età, dedicandosi inizialmente allo sci, per poi decidere, a 8 anni, di cimentarsi nel tennis. Inizia ad allenarsi in un circolo in provincia di Bolzano, poi spostandosi alla Riccardo Piatti Academy. Dopo tre anni, arrivano i primi traguardi a livello juniores in Qatar ed El Prat dove, nel 2017, vince in entrambi il Grade 4. L’anno seguente sale al suo best ranking, posizionandosi alla 133esima posizione.
Esordio in ATP
Con la conquista del suo primo incontro nel tabellone principale di un torneo ATP, entra per la prima volta nella classifica mondiale, alla posizione n. 1592. Continua a disputare tornei Challenger, fino a vincerne il primo in carriera, quello di Bergamo, nel 2019. Diventa così il 21esimo più giovane tennista della storia a vincere un Challenger. Nello stesso anno conquista altri due titoli di categoria, ma la scia di vittorie viene stroncata da un 15enne Carlos Alcaraz. L’attuale n. 4 al mondo lo sconfisse al primo turno del Challenger di Villena.
Il 2019 è l’anno in cui esordisce nel tabellone principale di un torneo ATP, a Budapest, dove viene ripescato come lucky loser. Esattamente il mese successivo, partecipa agli Internazionali BNL d’Italia, dove viene inserito nel main draw grazie ad una wild card. Qui vince il suo primo incontro in un Masters 1000, ma viene eliminato dal greco Stefanos Tsitsipas, all’epoca n.7 del mondo.
Poco dopo calca per la prima volta i campi dell’All England Club. Accede al tabellone principale di Wimbledon dopo aver vinto i turni di qualificazione. Qui viene eliminato al primo turno da Alex Bolt, sul quale si prende la rivincita nel successivo Challenger di Lexington, superandolo in finale e aggiudicandosi così il secondo titolo di categoria.
A fine anno, Sinner diventa n. 78 della classifica ATP, in cui figura come miglior under 18 al mondo. E’ il più giovane tennista italiano di sempre a entrare nella top 100 e il più giovane al mondo ad entrare nella top 80 dal 2003.
Lo stesso anno vince anche le Next Generation ATP Finals, battendo in finale l’australiano Alex De Minaur. Alla luce dei eclatanti risultati ottenuti dal giovane Sinner, il 19 dicembre del 2019 viene scelto per il premio ‘Newcomer of the Year’, come tennista rivelazione dell’anno.
Il 2020
Nel 2020 compare per la prima volta nel tabellone principale degli Australian Open, ma non riesce ad andare oltre il primo turno. Al successivo torneo di Rotterdam approda per la prima volta ai quarti di finale di un ATP 500, fermandosi per mano di Carreno-Busta. Nonostante la sconfitta, diventa il più giovane italiano nella storia a realizzare questa impresa e sale alla 68esima posizione del ranking.
Dopo l’interruzione delle competizioni, causata dalla pandemia di Covid-19, Jannik si prende la sua rivincita su Stefanos Tsitsipas agli Internazionali d’Italia. Al Foro Italico, entrato in tabellone grazie ad una wild card, batte il greco al secondo turno, tuttavia perdendo il match successivo contro Gregor Dimitrov.
Nello stesso anno partecipa per la prima volta al Roland Garros, dove raggiunge gli ottavi di finale diventando il sesto più giovane al mondo. Qui supera in quattro set il campione tedesco Alexander Zverev, all’epoca n.6 del ranking, diventando il più giovane italiano di sempre a raggiungere i quarti di finale in una prova del Grande Slam. Lo ferma solo la leggenda spagnola Rafael Nadal, futuro vincitore del Major, ma a fine torneo Sinner raggiunge la posizione n. 46 della graduatoria ATP.
Arriviamo al primo dei tanti ritiri che dovrà affrontare in carriera, ossia il forfait dal ‘500’ di Vienna, causato da un problema al piede. Poco dopo torna in campo, conquistando l’ATP 250 di Sofia e diventando a 19 anni il più giovane dei 26 tennisti italiani che hanno conquistato un ATP nell’era Open. Fa così il suo ingresso nella top 40 della classifica mondiale, attestandosi alla 37esima posizione, la stessa con cui chiude la stagione.
Il 2021
Ad inizio anno vince il secondo titolo consecutivo in carriera, battendo nella finalissima di Melbourne, il connazionale Stefano Travaglia. Dopo una breve comparsa agli Australian Open, conquista la finale del Masters 1000 di Miami, dove viene sconfitto dal polacco Hubert Hurkacz. Anche nel 2021 si spinge fino agli ottavi di finale del Roland Garros, ma viene fermato nuovamente da Rafa Nadal.
Inizia successivamente a dedicarsi alla crescita e al miglioramento del suo gioco. Per questo salta le Olimpiadi di Tokyo e riparte dal 250 di Atlanta, dove conquista il suo primo titolo in doppio nel circuito maggiore, in coppia con Reilly Opelka. Nel seguente ‘500’ di Washington raggiunge la quarta finale ATP in carriera. Superando Mackenzie McDonald in finale, diventa il primo italiano a vincere il torneo.
Torna quindi a Sofia, dove si conferma campione in carica battendo, tra i tanti, anche il veterano Gael Monfils. Con la finale vinta nel torneo di Anversa contro Diego Schwartzman, sale a quota 5 titoli ATP. Diventa così il sesto e più giovane tennista italiano, nonché il più giovane in assoluto dai tempi di Novak Djokovic, a essersi aggiudicato almeno cinque tornei ATP in carriera.
Sempre nel 2021 fa il suo esordio in Coppa Davis, convocato dal capitano Filippo Volandri, e raggiunge la nona posizione nel ranking mondiale. Le sconfitte a Parigi e Stoccolma gli precludono la possibilità di disputare le ATP Finals, dove però subentra al posto di Matteo Berrettini, ritiratosi durante il primo match contro Alexander Zverev, per uno strappo ai muscoli addominali. Qui, con un doppio 6-2 su Hubert Hurkacz, diventa il più giovane tennista italiano ad aver vinto un incontro alle ATP Finals, nonché il primo ad averlo fatto senza essere stato già eliminato dal proprio girone.
Il complicato 2022
Eccoci giunti al 2022, che inizia come di consueto con gli Open d’Australia. Mentre si consumava il ‘caso Djokovic’, Sinner di qualifica per la prima volta ai quarti di finale del torneo, dove viene successivamente battuto da Stefanos Tsitsipas.
Ma l’evento più discusso e per il quale è stato duramente criticato dagli appassionati di questo sport è stato il suo addio a Riccardo Piatti e al suo team. L’azzurro sceglie di farsi seguire dall’ex tennista Simone Vagnozzi. Inizia però la lunga serie di infortuni e conseguenti forfait, che tanto hanno danneggiato il rendimento di Sinner. Si ritira da Indian Wells a causa di un’influenza, mentre al Miami Open è costretto al forfait nei quarti di finale per un problema di vesciche al piede.
Dopo gli Internazionali, in cui approda per la prima volta ai quarti, eliminato da Tsitsipas, si spinge per il terzo anno consecutivo agli ottavi del Roland Garros. Qui, però, un infortunio al ginocchio gli impedisce di proseguire il match di quarti di finale contro il russo Andrey Rublev. Rinuncia, per questo motivo, anche al successivo torneo di Halle e scende alla 13esima posizione della classifica mondiale.
Rientra in occasione di Wimbledon, dove vince il suo primo incontro in un tabellone principale su erba, contro il veterano svizzero Stan Wawrinka. Dopo aver sconfitto Carlos Alcaraz in una partita al cardiopalma, viene però fermato dopo 5 set dall’ex numero 1 Novak Djokovic, futuro vincitore dello Slam inglese.
Primo tra i tennisti italiani
Lo scorso luglio, a causa dei punti che Matteo Berrettini non ha potuto difendere a Wimbledon, Sinner sale al decimo posto del ranking e conquista per la prima volta la leadership nazionale.
Una carriera appena iniziata per il talentuoso azzurro, ma già costernata da tanti successi. E’ difatti un pensiero comune ritenere che l’altoatesino diventerà uno dei migliori tennisti del futuro. In molti paragonano la sua rivalità con Carlos Alcaraz a quella storica tra Roger Federer e Rafael Nadal.
Ciò che distingue il gioco e la presenza in campo di Sinner è la sua lucidità e concentrazione quasi glaciale, mostrata egregiamente durante la sfida contro il ‘folle’ Nick Kyrgios. Come lui stesso ha dichiarato, il suo miglior pregio è saper mantenere la calma.
