A Roma, presso, l’Auditorium della Conciliazione, è in corso la quarta edizione degli Stati Generali della Natalità dal titolo Esserci – Più giovani più futuro“. Nella prima delle due giorni, dedicate al tema della demografia italiana, è stata ospite il ministro della Famiglia, Eugenia Maria Roccella. Durante il convegno circa cinquanta studentesse appartenenti al collettivo transfemminista Aracne hanno pesantemente contestato l’esponente dell’esecutivo Meloni nel corso del suo intervento sul palco esponendo il cartello “Decido io”. Le militanti femministe hanno avversato il ministro del “governo patriarcale” e il modello conservatore “Dio, Patria e Famiglia”. Le esponenti del collettivo Aracne, inoltre, hanno contestato l’inserimento nei consultori dei Pro Vita e l’idea che le donne “debbono necessariamente fare figli”.
Dal palco il ministro Roccella, come riportato da Rai News, ha risposto alle contestatrici dicendo: “Avete ragione, oggi non decidete voi”. L’organizzatore, Gigi De Palo, ha invitato sul palco una delle esponenti del collettivo transfemminista, la quale ha tenuto un monologo in barba a qualunque regola del confronto, ripresa anche dal moderatore del convegno. Il ministro ha replicato asserendo che: “Ragazzi ma noi siamo d’accordo, ma nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno”, ma la contestazione delle militanti è proseguita. A quel punto De Paolo ha invitato sul palco altri ospiti per far calmare la contestazione ma il ministro Roccella ha lasciato l’Auditorium della Conciliazione.
La solidarietà delle istituzioni
Nelle ore successive alla contestazioni durante il convegno degli Stati Generali della Natalità il ministro della Famiglia ha ricevuto la solidarietà del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il quale, come riportato dall’Ansa, ha dichiarato: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”. Anche la Premier Giorgia Meloni, con un post su X, ha espresso solidarietà all’esponente del suo governo.