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Solo due mesi fa Belen Rodriguez annunciava di essere tornata con Stefano De Martino, padre del suo primogenito Santiago.

Da allora, i due sembrano inseparabili, nonostante le ironiche battute della showgirl argentina sulla durata di questa riconciliazione: “Presto ci rilasceremo”, dice Belen.

Nel frattempo, la coppia più chiacchierata dello spettacolo si riunisce anche in tv. Belen e Stefano hanno già lavorato insieme ad Amici, Piccoli Giganti (Pequenos Gigantes), C’è Posta Per Te e al Festival di Castrocaro. Dopo anni, tornano sul piccolo schermo in occasione dell’ultima puntata stagionale de ‘Le Iene’.

Belen e Stefano tornano insieme in tv

Ieri sera il ballerino e conduttore di ‘Stasera tutto è possibile’ ha raggiunto la compagna, attuale conduttrice dello show di Italia 1 insieme a Teo Mammucari. Ed è stata proprio Belen a presentare Stefano, ospite del programma insieme a Marracash.

Oggi è la nostra ultima puntata e volevamo finire in bellezza. Per questo abbiamo chiamato l’uomo che trasforma tutto in oro, il king Marracash. Presto verrò a un tuo concerto. Ma adesso è arrivato uno dei miei momenti preferiti di questo programma. Qui ho una persona che conosco abbastanza bene e la condivido anche con voi, ecco a tutti Stefano De Martino“.

Poi, la 32enne dedica al compagno parole dal sapore dolce-amaro.

Lo conosco da almeno 11 anni. Lui forse è l’uomo che mi ha fatto più soffrire, credo mi abbia anche tradita. Però lui ha molto sofferto anche per me, voglio essere molto onesta. Posso dire molte cose belle. Ad esempio c’è tanta sintonia in camera. Io per lui ci sarò sempre e lo stesso vale per lui, sono quasi sicura che ogni volta che avrò bisogno sarà lì per me prontissimo. Ci arrabbiamo, poi però torna il sereno. Forse è stato infedele, ma è una persona meravigliosa. Devo descriverlo? Allora posso usare la parola neomelodico“.

Il monologo di Stefano sulla bellezza

L’intervento di Stefano De Martino a ‘Le Iene’ è stato un lungo monologo sugli stereotipi di bellezza, con la divertente aggiunta dello slogan iconico di Barbara D’Urso. E chi meglio di lui poteva parlare di canoni estetici, fama e ricchezza? L’ex allievo di Amici conosce bene l’argomento, considerando l’incredibile successo che cavalca da anni.

“Oggi chi si è esprime in pubblico è necessariamente chiamato a fare qualcosa di speciale, unico ed irripetibile. E io quindi mi sono chiesto: perché? Viviamo nella fiera del superlativo, gli ospiti sono sempre straordinari, gli show sono sempre sensazionali, le modelle sono sempre top, i libri sono sempre best seller e le notizie sono solo choc. In questi reiterati eccessi in larga scala si creano modelli di bellezza, fama e ricchezza non raggiungibili e questo porta ansia e frustrazione per quelli che ambirebbero ai traguardi proposti dai media e dai social a cui non potranno mai arrivare. Però c’è un antidoto all’inflazione dei superlativi, ed è la grammatica. Seguitemi: la grammatica distingue il superlativo in due tipi.

Il superlativo

C’è il superlativo assoluto: bellissimo, ricchissimo, famosissimo. Però questo superlativo assoluto è un dittatore, non accetta nessun confronto. È dispotico. E pure un po’ antipatico, e ci mette sotto stress. A me sta simpatico, invece, il superlativo relativo. Il superlativo relativo è democratico. Perché, al posto di dire “ricchissimo, bellissimo, famosissimo”, lui dice: “il più bello, il più ricco, il più famoso”, si mette in relazione. Accetta i termini di paragone. È uno di noi. Quindi, se tu, con il superlativo assoluto, devi essere “bellissimo” punto e basta, con il superlativo relativo, potrai essere “il più bello” in un ambito a tua misura: il papà più bello per tuo figlio, il più ricco di attenzioni per chi ami. L’ordinarietà è importante! Senza di essa, senza un termine di paragone, lo straordinario non potrebbe esistere. Essere normali è bello. E spesso ti fa guadagnare l’amicizia, il rispetto e l’amore di quelli che stanno attorno a te. E comunque, non crediate che sia così facile: lo diceva anche Lucio Dalla: l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”.