Anteprima a Roma al Premio Italia Diritti Umani
Una pièce teatrale ispirata al delitto di Ponticelli (periferia orientale di Napoli), in cui persero la vita due bambine di 7 e 10 anni.
Autore, regista e interprete è Ferdinando Maddaloni, napoletano originario di Barra, che presenterà l’opera a Roma il prossimo 14 ottobre, alle 17.00,
in occasione del Premio Italia Diritti Umani organizzato dalla Free Lance Internationale Press presso la sede dell’Unar (via Ulisse Aldovrandi 16).
Nel corso dell’evento Maddaloni (che a breve vedremo su Rai1 nella quarta serie de “I bastardi di Pizzafalcone”)
presenterà un estratto da “Se chiami un diritto, risponde un dovere” ispirato al duplice assassinio delle piccole Nunzia e Barbara, avvenuto nel luglio 1983.
La performance rientra nel progetto di teatro civile “Arte, Informazione e Disinformazione ad Arte”.
«All’epoca dei tragici fatti avevo 16 anni ed ero fidanzato con una ragazza di Ponticelli – racconta l’artista – ho seguito pertanto da vicino questa brutta pagina della nostra storia conclusasi, dal punto di vista giudiziario, con una triplice sentenza di ergastolo passata in giudicato per i tre giovani accusati del delitto».
«Nel 2012 poi ho conosciuto la giornalista Giuliana Covella – aggiunge – autrice di un libro, ripubblicato nel 2023 in versione aggiornata, dal titolo “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” (Guida Editori) nel quale si evidenziano macroscopiche lacune investigative.
Grazie alle molteplici presentazioni del volume, durante le quali avevo il compito di leggere alcuni brani, ho conosciuto personalmente i tre ragazzi condannati all’ergastolo, il giudice Ferdinando Imposimato e l’avvocato Eraldo Stefani.
Ho seguito, infine, nel 2013 tutte le udienze alla Corte di Appello di Roma per la terza richiesta di revisione del processo, poi rigettata». Nel testo, tra ricordi personali ed atti processuali, viene messo a fuoco il ruolo fondamentale dell’informazione.
Un esempio eclatante: la notizia della confessione da parte dei tre accusati di omicidio, diffusa sui maggiori quotidiani e nei telegiornali dell’epoca, in realtà mai avvenuta.
«A 16 anni lottavo per i diritti umani invocando quotidianamente tutti i principi della Dichiarazione universale – conclude Maddaloni – col tempo ho imparato che questa battaglia passa anche attraverso l’articolo 29 ovvero la consapevolezza dei propri doveri».