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Questa settimana sarà cruciale per la Superlega e per A22, società che muove di fatto le fila del progetto creato nel 2021. 

Giovedì 15 dicembre si attende infatti il responso della Corte di Giustizia dell’Unione europea sul presunto monopolio da parte della UEFA nell’organizzazione delle competizioni calcistiche per club a livello panaeuropeo. 

Nella mattinata di giovedì l’avvocato generale della CGUE(Corte di Giustizia dell’Unione Europea), Athanasios Rantos, fornirà il suo parere consultivo su come la Corte dovrebbe rispondere alle domande poste, ben sei, dal Tribunale di Madrid.

Parere non vincolante ma certamente molto importante visto che, in tre occasioni su quattro i pareri tendono ad allinearsi e che la sentenza definitiva della Corte è prevista per marzo del 2023.

Attualmente la Uefa è l’unico organismo ad operare rispetto alle Coppe europee, con una quota di mercato del 100% a cui si aggiunge l’esclusiva di cui gode oggi di creare nuove competizioni a livello continentale. 

A dire il vero lo stato Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) vieta all’art 101 “accordiche impediscano, restringano o falsifichino la concorrenza all’interno del mercato.” Peccato poi aggiungere al 3º paragrafo che “le disposizioni del par. 1 non si applicano ad accordi, decisioni o pratiche che contribuiscano a migliorare la produzione o distribuzione dei prodotti o a promuovere il progresso tecnologico, economico o tecnico.”

COSA CHIEDE LA SUPERLEGA

Alla luce dello stato attuale delle cose, la A22, società che gestisce appunto la Superlega, chiede di potersi confrontare liberamente con i club europei per la creazione di tornei alternativi. Questo senza ricevere sanzioni dalla Uefa e continuando a giocare nelle loro leghe di appartenenza. 

La UEFA, sempre secondo la posizione di A22 e della Superlega, ha creato una struttura e un sistema che rendono ormai effettivamente impossibile la vita ai competitor. 

La domanda quindi sul tavolo della Corte di Giustizia è se il comportamento della Uefa sia legale o illegale nell’ambito dell’Ue e dei suoi diritti fondamentali.

IL MONDIALE POTREBBE GIOCARE A FAVORE DELLA SUPERLEGA

Di certo il Mondiale in Qatar ha evidenziato delle falle nel sistema della Uefa. In che modo vi chiederete voi?

In primo luogo Qatar 2022 ha evidenziato problemi, non da poco, legati alla negazione dei diritti umani come le morti sospette degli addetti ai lavori,che politicamente rappresentano un brutto colpo per la Fifa, cui appartiene di fatto la Uefa. In secondo luogo lo scandalo, scoppiato in questi giorni, sulle presunte tangenti qatariote ad alcuni politici dell’Ue. 

Nonostante tutto questo vada ancora accertato e dimostrato, il Paese che sta ospitando il Mondiale, avrebbe creato una rete di corruzione in cui sono coinvolte figure a vario livello. La Corte di Giustizia Europa, in sede di decisione definitiva, potrebbe tenere conto anche di questi aspetti morali.