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Lo Swiss Open è il primo torneo disputato da Matteo Berrettini dopo il doloroso ritiro da Wimbledon, dove difendeva i 1200 punti della finale raggiunta lo scorso anno.

L’ormai n.2 azzurro si presentava al Major britannico dopo aver vinto l’ATP 250 di Stoccarda e il ‘500’ del Queen’s. Tutto ciò a seguito di una pausa di quasi tre mesi dai campi da tennis, causata da una operazione alla mano destra cui dovette sottoporsi.

Poco prima di esordire sui campi dell’All England Club contro Cristian Garin, il 26enne romano si trova suo malgrado costretto a dover prendere la decisione di ritirarsi dalla competizione. Dopo aver manifestato i sintomi tipici del Covid-19, Berrettini scelse di sottoporsi al tampone risultando positivo. La vicenda generò anche una polemica sul web, poiché secondo le regole imposte dagli organizzatori, non era necessario che lui effettuasse un tampone a scopo precauzionale. L’azzurro dichiarò che scelse di verificare spontaneamente la sua positività, per evitare di contagiare i suoi colleghi e mettere a rischio l’intero evento. La sua decisione, seppur nobile, non è andata a genio a chi lo vedeva già in finale contro Novak Djokovic ed eventualmente prendersi la rivincita sul serbo.

Trascorso il periodo necessario affinché si negativizzasse, Matteo è tornato a competere ed ha scelto di farlo in occasione dello Swiss Open di Gstaad. Qui, in qualità di seconda testa di serie, ha esordito agli ottavi di finale contro il veterano francese Richard Gasquet, vincendo per 6-4, 6-4. Ai quarti ha superato lo spagnolo Pedro Martinez con il punteggio di 3-6, 7-6, 6-1. Per poi aggiudicarsi la semifinale contro l’austriaco Dominic Thiem per 6-1, 6-4.

Matteo dimostra ancora una volta che, dopo uno stop, ritorna sempre più forte. Lo ha fatto numerose volte nel corso della sua carriera, che purtroppo è stata sin dagli inizi costernata da infortuni di ogni tipo.

Ora il n.15 del ranking mondiale potrebbe conquistare la finale dello Swiss Open, presentandosi tra quattro giorni all’Austrian Open come favorito. Nell’atto finale Matteo incontrerà uno fra Casper Ruud e Albert Ramos-Vinolas, rispettivamente n. 5 e 40 del mondo. I precedenti con il norvegese Ruud segnano assoluta parità: 2 vittorie pari. Considerando che lo Swiss Open si gioca sulla terra rossa, secondo le statistiche, dovrebbe essere leggermente più favorito Ruud. Il 23enne ha infatti sconfitto l’azzurro nel 2019 al Roland Garros e nel 2020 agli Internazionali di Roma. Berrettini si è invece aggiudicato il secondo turno agli Us Open nel 2020 e la semifinale al ‘mille’ di Madrid nel 2021.

Contro Ramos, il romano sarebbe decisamente favorito, considerando che il 34enne spagnolo non lo ha mai sconfitto. A onor del vero, i due si sono incontrati solo una volta, nel 2021, al Masters 1000 di Cincinnati, dove Matteo lo aveva sconfitto in tre set.

Dovremo aspettare il primo pomeriggio di oggi per scoprire chi passerà in semifinale tra Casper Ruud e Albert Ramos-Vinolas. Sulla base dei precedenti, si potrebbe dare come favorito il secondo che ha sconfitto il norvegese tre volte su cinque. La prima volta a Barcellona nel 2017, l’anno dopo al Roland Garros e nel 2019 in Austria. Ruud ha però vinto i match più recenti: nel 2020 a Santiago e proprio quest’anno a Wimbledon. Nonostante la partita più recente sia stata vinta dal norvegese, occorre sottolineare che il n.5 del ranking ha dovuto combattere due tie-break per battere Ramos.