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Whirpool a Napoli. GKN a Campi Bisenzio. E, ultima, Wärtsilä a Trieste. Un unico filo conduttore nella crisi di queste grandi aziende. A evidenziarlo è il portavoce di Unione Popolare Luigi de Magistris. “Nella città di Trieste 551 operai della Wärtsilä rischiano di perdere il posto di lavoro. E come loro altri 500 lavoratori dell’indotto”.”Da anni il sistema politico – accusa – accetta senza muovere un dito delocalizzazioni selvagge di aziende in salute. Whirpool (nella foto) a Napoli. GKN a Campi Bisenzio. E ora Wärtsilä a Trieste“.

“Centro, Sud e Nord del nostro Paese – denuncia in una nota – uniti in questo caso da una miopia politica nazionale”. Stop alle delocalizzazioni, questa l’idea avanzata da Unione Popolare – approvando immediatamente “la proposta di legge che gli operai della GKN, insieme ad un pool di giuristi, hanno presentato in Parlamento”, suggerisce de Magistris. “È ora di chiudere la stagione delle privatizzazioni. Ha impoverito massicciamente il tessuto industriale del nostro Paese e migliaia di famiglie. Questo per aprire una fase in cui lo Stato sia protagonista di un rilancio della politica industriale”. Poi, l’ex sindaco di Napoli dice “è venuto il momento di una concreta presenza delle lavoratrici e dei lavoratori all’effettiva partecipazione dell’organizzazione politica, economica e sociale del nostro Paese“.
“Ora, tutti uniti per impedire la chiusura dello stabilimento Wärtsilä di Trieste”, conclude il portavoce di Unione popolare