Veneo, è la prima regione in Italia chiamata ad esprimersi su una proposta di legge che disciplini il suicidio medicalmente assistito. Sul tema si è espressa favorevolmente la Corte Costituzionale con una sentenza del 2019 e, finora nella regione del nord-est, ci sono state sei richieste di fine vita, delle quali due accolte e quattro respinte, ed è stata presentata la petizione dall’associazione “Coscioni” di nove mila firme di cittadini che chiedono una legge che gestisca il cosiddetto fine vita.
Il dibattito in aula
Nella seduta del Consiglio regionale del Veneto di ieri, martedì 16 gennaio, la proposta di legge non ha raggiunto la maggioranza dei voti, ottenendo 25 voti favorevoli e 25 contrari, e pertanto è rinviata in commissione. Durante il dibattito il fronte del SI, tra cui vi è il Presidente della regione Veneto Luca Zaia, l’ha definita una legge di “civiltà” facendo leva sulla sentenza della Consulta, mentre gli oppositori hanno definito il disegno di legge materia prettamente nazionale e che bisogna potenziare le cure palliative e l’assistenza domiciliare ai malati.
Centrodestra diviso sul tema
Il disegno di legge sul fine vita ha diviso il centrodestra, e in particolar modo la Lega, in quanto Fratelli d’Italia insieme a Forza Italia e ad una parte del partito guidato da Matteo Salvini hanno votato contro proposta di legge, mentre una minoranza leghista tra cui il Presidente della regione Veneto, Luca Zaia, si sono espressi favorevolmente. Determinanti sono state le tre astensioni dei deputati della lista del Presidente e del consigliere del Partito Democratico, Anna Maria Bigon. Intervistato dal Corriere della Sera il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha rilasciato le sue dichiarazioni in merito alla votazione in aula sulla legge sul fine vita, come riportato dall’Ansa: “Tutte le posizioni sono rispettabili e le rispetto fino in fondo. Trovo però ipocrita da parte di qualcuno far finta che non esista nemmeno la sentenza della Consulta che autorizza il fine vita”.

Ospite del talk show politico Agorà il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è intervenuto in merito alla bocciatura della legge sul fine vita nella seduta di ieri del Consiglio regionale del Veneto, di seguito le sue dichiarazioni riportate dall’Ansa:

“La mia posizione è assolutamente chiara: la vita va tutelata dalla culla alla fine, bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà alla fine dei loro giorni però senza arrivare ai livelli olandesi. Il Consiglio Regionale Veneto ha votato, hanno vinto i no, dal mio punto di vista avrei votato anch’io in quel senso lì. La lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero. Per me è bene che sia finita così”.
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