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Azione si trova al centro di una bufera mediatica che coinvolge il suo presidente Matteo Richetti, accusato di molestie sessuali. A pochi giorni dall’elezioni politiche, si abbatte una nuvola nera sul partito di Carlo Calenda e sul ricandidato in Emilia Romagna Richetti con il Terzo Polo, che rischia così di perdere consensi. 

Tutto è partito da un’inchiesta del sito Fanpage che, senza diffonderne l’identità, parla di ‘un senatore della Repubblica ai piani alti di un importante partito, accusato da una donna di averla abusata nel suo ufficio istituzionale’. 

‘Dopo mesi di indagini – si legge nell’articolo – siamo entrati in possesso di documenti, tra cui chat, audio e mail che coinciderebbero con il suo racconto e per questo riteniamo opportuno raccontarlo’. 

Caso Richetti: l’intervento di Carlo Calenda

Sebbene Fanpage non abbia fatto alcun nome, Carlo Calenda, leader di Azione, si è sentito chiamato in causa. Ha esplicitato l’identità dell’interessato e chiarito che sia lui la parte lesa in questa vicenda. Secondo quanto sostenuto, il collega è la vittima e a prova di ciò, esistono le denunce per stalking presentate dallo stesso Richetti. Una di queste, risalente a fine 2021, è stata divulgata proprio da Calenda una volta scoppiato lo scandalo. Essa, però, sembra non chiarire del tutto i punti oscuri della vicenda, che il segretario di Azione ritiene essere solo una manovra per screditare il suo partito in vista del 25 settembre. 

“Io non so dove è mai accaduto nella storia di una democrazia occidentale che si intervisti una persona anonima su una denuncia mai fatta all’autorità giudiziaria. Relativamente ad accuse non verificate a una senatore della Repubblica in campagna elettorale”. Così esordisce Calenda in difesa del presidente del partito di cui è segretario. E ribadisce: “Oggi abbiamo mandato l’atto di denuncia di 12 mesi fa con i messaggi che questa signora ha mandato a Richetti. Da questi si capisce perfettamente che siamo di fronte a una persona che non sta bene e che tutto era tranne che molestata. Questa è una delle pagine più vergognose del giornalismo italiano degli ultimi anni, che pure di pagine vergognose ne ha molte, perché Fanpage era perfettamente avvertita della situazione. Ha però deciso di ignorarlo perché l’unica cosa che interessava era fare un attacco politico durante le elezioni e non ha avuto nemmeno il coraggio di mettere il nome di Richetti, ma solo una mezza foto da cui era riconoscibile. Queste cose nei Paesi normali non accadono. Io spero che Richetti quereli Fanpage“.

Caso Richetti: le parole di Matteo Renzi

Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva e candidato alle elezioni con Calenda nel Terzo Polo, è intervenuto sulla questione. “Certe vicende a mio giudizio vanno trattate nelle sedi competenti che sono il tribunale. La denuncia sui giornali e non in tribunale mi sembra poco seria”. 

Ovviamente anche il diretto interessato ha detto la sua, durante una iniziativa elettorale a Parma. “Quello scambio di messaggi è costruito in maniera artefatta, non li ho mai né ideati, né pensati né inviati – spiega Richetti –Io ho passato la mia vita a combattere la violenza sulle donne e mi sento impotente di fronte a una costruzione tutta inventata”. 

Ci sono decine di migliaia di persone che mi dicono di vergognarmi – prosegue – ma io quelle cose non le ho mai fatte. Io ho denunciato da un anno alla procura di Roma chi mi rivolge accuse gravissime. La calunnia e la diffamazione si affrontano nelle aule dei tribunali. Noi non abbiamo la benevolenza dell’informazione, c’è un racconto un po’ distorto e io ne sto vivendo uno che mi sta tagliando la carne addosso. Questa vicenda emerge ora perché mancano pochi giorni alla campagna elettorale, io sono convinto che ci rafforzerà. Andiamo a testa alta non solo per quello che diciamo, ma soprattutto per quello che siamo”

Cronologia degli eventi

Inevitabilmente questa storia ha suscitato un’ondata di indignazione da parte dell’opinione pubblica. Alcuni però sostengono che si tratti a tutti gli effetti di una strategia politica diffamatoria volta a far perdere voti al Terzo Polo. Tuttavia, sarebbero le date ad incastrare il senatore, apparentemente smentito dalla cronologia degli eventi. 

Occorre fare un viaggio indietro nel tempo e tornare al novembre del 2021. Fanpage racconta di una certa ‘Ambra’ (la donna non ha rivelato il suo vero nome) e delle sue interazioni con il senatore Richetti, volte ad ottenere un incarico di collaborazione. Di lì a poco, la donna rivela di aver subito violenza: “Senza nemmeno darmi il tempo di metabolizzare, il senatore mi bacia. Quello che succede dopo è un’inesorabile discesa verso la violenza. Quando trovo la forza di staccarmi, lui mi raggiunge e mi mette le mani sotto la gonna, fino a toccarmi le parti intime”. C’è da dire che, prima di Fanpage, la donna avrebbe parlato a Dagospia, che pubblica un articolo anonimo sul caso nel dicembre 2021. Precisamente il 14 del mese, scriveva: «Il leader del partito – prosegue una delle nostre fonti – sa tutto ma finge di non sapere. È terrorizzato che la storia venga fuori. Ha anche discusso con il senatore per questa vicenda ma ha preferito mettere la testa sotto la sabbia…».

Nei giorni successivi, circa il 24 novembre 2021, Ambra avrebbe iniziato a ricevere numerosi messaggi e svariate chiamate. Tra queste, anche quella di un numero sconosciuto, a cui decide di rispondere. Dall’altra parte ci sarebbe l’amante del senatore, che tuona: «Sei una puttana, stai lontana da lui, non ti permetterò di prendere il mio posto». 

Le ambiguità

La prima incongruenza nella versione di Richetti è riconducibile proprio a questo momento della storia. A quanto pare, la denuncia di stalking diffusa da Calenda è datata 29 novembre 2021, ed è impensabile che il fenomeno di stalking possa durare solo un paio di giorni. Oltretutto, ci sarebbero anche messaggi anonimi su Facebook da utenti fake. Questi sono stati scritti tra il 27 e il 28 novembre, con insulti a Richetti, alla sua famiglia e a persone a lui vicine.

È lo stesso Richetti, nella denuncia, a metterli in relazione a un altro messaggio, datato 19 novembre 2021, ricevuto da una persona che non viene identificata. Esso contiene lo sfogo di una donna delusa perché Richetti non ha scelto lei ma un’altra sua collaboratrice, militante di Azione, le cui iniziali sono F.S. Sebbene nel messaggio non si accenni a molestie, la donna racconta una tormentata relazione con promesse non mantenute da parte di Richetti.

Qui incappiamo in un ulteriore ambiguità. Fonti di Azione assicurano che l’autrice del messaggio sia l’Ambra citata da Fanpage. Al di là delle date che non combaciano, sembra improbabile che la donna abbia, nel giro di pochi giorni, conosciuto Richetti, essere stata molestata ed essere venuta a conoscenza della moglie del senatore, della famiglia, delle altre donne, dei colleghi e del partito. Si suppone dunque che la persona indicata dal senatore di Azione come l’autrice dei messaggi ingiuriosi che l’hanno spinto alla denuncia sia proprio colei che ha raccontato le molestie a Fanpage. Ammesso che la violenza sia realmente accaduta e che abbia avuto luogo nella data indicata.

Fanpage riporta ancora di una visita della Polizia a casa di ‘Ambra’, proprio nel periodo in cui la donna stava pensando di sporgere denuncia.

«È passato da poco Natale, quando una mattina sente bussare violentemente alla porta. Guarda dallo spioncino e sul pianerottolo un grumo blu di poliziotti. Apre spaventata, pensa al peggio, mentre i poliziotti entrano e si presentano: è l’anticrimine, hanno il mandato per una perquisizione a casa e personale».

Conclusioni

In ragione di questo sviluppo nella storia, in molti sostengono che Richetti dica la verità quando sostiene che Ambra sia la donna dei messaggi intimidatori rivolti alla sua persona. Si tratterebbe di una persona che ha inventato la relazione con il presidente di Azione e le molestie da lui ricevute, a cui Fanpage ha dato ciecamente credito. Tuttavia, ci sono state altre segnalazioni raccolte dal sito da parte di donne che raccontavano storie simili a quelle di Ambra.

Se l’Ambra di Fanpage e l’autrice del messaggio contenuto nella denuncia per stalking sono due persone diverse e se la possibile molestia si è consumata davvero il 16 novembre 2021, allora Azione sta cercando di coprire il senatore Richetti evitando che si approfondiscano le sue responsabilità.