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Villa comunale: concluso il restauro del Fauno con cembali (nella foto). Si tratta della prima delle 8 statue poste sul fronte d’ingresso, lato piazza Vittoria. Con la collaborazione di Napoli Servizi sono stati ripristinati, in sostanza, i serramenti dell’ingresso da piazza Vittoria e l’area giochi adiacente che è stata riaperta ai bambini. In collaborazione con ABC sono state riparate la quasi totalità delle elettrovalvole per consentire la quotidiana irrigazione delle superfici erbose delle aiuole. L’ASIA, invece, è periodicamente impegnata nello spazzamento meccanico dei viali.
Si attende ora l’avvio dei lavori di complessiva riqualificazione, già finanziati. L’obiettivo è restituire alla Villa comunale innanzitutto una pavimentazione adeguata, mentre proseguono periodicamente le manutenzioni dei circa 50mila mq di superfici erbose sulle 90 aiuole. Che compongono il disegno della Real Villa. Quindi, appena la stagione lo consentirà, riprenderanno le potature delle alberature ad alto fusto. Le manutenzioni del verde orizzontale sono effettuate dagli Esecutori Tecnici presenti nella Villa Comunale. Con il supporto degli Esecutori Tecnici che compongono tre squadre Ma.V. dell’Hub di Soccavo,  20 percettori di reddito che, ad oggi, coinvolti nel progetto PUC (Progetto di Utilità Collettiva) sono ingaggiati nelle operazioni di supporto alla manutenzione del verde orizzontale.

Le 8 sculture della Villa sottoposte a restauro risalgono al periodo neoclassico. Sono copie di statue di epoca romana. Raffigurano soggetti mitologici su alti basamenti, sono quasi tutte opere dello scultore genovese Tommaso Soleri (una delle due statue di Ercole con Fauno fu realizzata  invece dal romano Andrea Violani) e  provengono dalla Reggia di Caserta. Inizialmente collocate nella villa, vi furono sistemate nell’ambito dei lavori di rifacimento dell’ingresso deciso nel 1780 da Ferdinando IV di Borbone. Su progetto di Carlo Vanvitelli.
Nell’ambito dell’intervento sarà restaurata e rimontata anche la statua del Fauno che suona il Piffero, attualmente conservata in deposito.

Il restauro è stato finanziato attraverso il ricorso allo strumento finanziario dell’Art-Bonus che prevede detrazioni fiscali per le erogazioni liberali dei mecenati. L’intervento è stato reso possibile per il sostegno in particolare degli imprenditori Bruno Scuotto, Nicola Salzano de Luna, Francesco Marrone. Ed ancora, Francesco Pecorella, Francesco Tuccillo, Antonio Alfano, Antonio Apreda, Maurizio Marinella, Pasqualino Ranieri, con il contributo del prof. Carmine Gambardella.

Il restauro è curato dalla ditta esecutrice Ambra restauri e vale complessivamente 74.500 euro, necessari a riportare le statue all’originario splendore. Si tratta di un intervento di mecenatismo dall’alto valore anche simbolico. Uno dei primi esempi di collaborazione pubblico-privato in città, le cui procedure sono state curate dal Servizio Arredo Urbano del Comune di Napoli.