di Corinne Bove
“Il Molo San Vincenzo deve essere restituito ai cittadini“: questo è il messaggio che Emilia Leonetti, presidente dell’Associazione Vivoanapoli ha caldamente sostenuto ieri durante la presentazione del progetto di riapertura del Molo, un tempo antica sede della Real Marina del Regno delle Due Sicilie.
“Vivoanapoli è un’associazione di promozione sociale“ spiega la Leonetti. “Il nostro scopo è avvalorare il nostro vivere insieme. Cioè, la partecipazione attiva al bene comune di contro agli individualismi e i particolarismi imperanti in questo momento storico. E le istituzioni devono aiutarci in questo, come previsto dalla nostra costituzione. E’ importante che i cittadini diano il proprio contributo nella vita sociale politica ed economica della città. Che il loro ruolo non si esaurisca solo nella delega, nell’eleggere qualcuno che li possa rappresentare. Il coinvolgimento di tutti rende un territorio davvero civile e dà la forza per il cambiamento. Per questo motivo – conclude la presidente – il sostegno delle associazioni è fondamentale. In questo progetto di valorizzazione deve esserci l’apporto di tutti”.
Dopo la visita del Molo in battello, ospiti e autorità sono stati accolti nella Sala Convegni della Stazione Marittima, a Calata Porta Massa per la definizione del progetto di riapertura.
Sulla tempististica e l’evoluzione progettuale si sono avuti gli interventi dell’architetto Lina Fedele, collaboratrice dell’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture del Comune di Napoli Edoardo Cosenza, di Cinzia Improta, amministratore Delegato Compagnia Marittima Meridionale.
“Sono contento di poter dare sostegno e contributo a questo progetto – sottolinea Andrea Annunziata presidente AdSP Mar Tirreno centrale -. Prova che, nonostante i tanti difetti che ci attribuiscono, abbiamo energie tali da dimostrare al mondo quanto valiamo. Spenderemo circa mezzo miliardo per la messa in sicurezza e la rigenerazione dei porti e del Molo San Vincenzo. Un simbolo che deve rappresentare la vera rivoluzione culturale della città di Napoli”.
A concludere gli interventi il sindaco Gaetano Manfredi che, nel descrivere gli intenti progettuali, si è ripromesso di portare a termine i lavori in un “tempo civile”. Per smentire il luogo comune delle opere incompiute che fa di Napoli una città cantiere. “Il Molo San Vincenzo è simbolo di una reale congiunzione tra la città e il mare. Partiamo dall’idea della passeggiata come riappropriazione dello spazio cittadino. Stiamo, però, valutando la necessità di dare ulteriore funzioni attraverso lavori di co-progettazione di valorizzazione degli spazi. Dove anche l’apporto di capitale privato sarà utile per poter realizzare e gestire un’articolazione di servizi non trascurabile. Il progetto prevede anche il recupero e il restauro delle botteghe borboniche”.
Il protocollo d’intesa è stato firmato a luglio dal sindaco di Napoli con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, i vertici della Marina Militare, dell’Agenzia del Demanio e dell’Autorità Portuale del Tirreno Centrale.