La storia ci insegna che chimera era un mostro mitologico greco che fisiologicamente era composto dalla fusione di tre parti di animali. La parte anteriore era di un leone, quella posteriore di un drago e quella centrale di una capra.
Narrata nell’opera di Omero nel VIII secolo a.c, la storia di Bellerofonte che sconfisse la chimera con l’aiuto del mitico cavallo amato Pegaso aveva il significato allegorico della vittoria della materia sulla spirito Per gli etruschi ed alcune delle popolazioni italiche tale uccisione da parte di Bellorofonte rappresentava religiosamente il sacrificio necessario compiuto da quest’ultimo per poter accedere tranquillamente nell’aldilà. Nel tempo il significato di Chimera ha assunto anche il significato di un sogno impossibile, di un’idea o meglio di un ideale che quantunque giusto, diventa utopico in fase realizzativa.
E’ un po’ come sperare o battersi oggi per assicurare I diritti ai cosiddetti ultimi, quelli cioè che appartengono al popolo che non fa rumore. Gli ultimi non sono solo coloro che vivono in condizioni economiche precarie ma anche coloro che pur vivendo onestamente in virtù di quegli ideali radicati nel proprio io, si vedono spesso messi in discussione ingiustamente e senza potersi difendere direttamente contro chi risulta indiscutibile ed inopinabile. Tuttavia la chimera intesa in questo senso, è un sogno e come tutti I sogni nessuno potrà mai ucciderli, neanche il Bellerofonte di turno. Ed in questo futuro che sembra più una chimera, c’è chi si aggrappa ad essa anche se sa che sarà l’ultima chimera prima dell’oblio.
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