UNIFIL Chiude (rà)
Fine della missione UNIFIL
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha posto fine alla missione UNIFIL (United Nations Interim Force In Lebanon). Con la risoluzione 2790 è stato deciso di estendere il mandato fino al 31 dicembre 2026, poi un anno ancora ed entro la fine del 2027 tutti i militari della missione verranno ritirati.
Da quel momento in poi dovrebbe essere il solo esercito libanese ad essere responsabile della sicurezza nell’area di responsabilità ovvero nel sud del libano.
Contrari alla chiusura della missione oltre al Libano anche Italia, Francia, Irlanda, Austria e altri Paesi europei. Anzi ne auspicavano un rafforzamento, oltre ad un allungamento, alla luce della crisi che attanaglia il Medio Oriente dall’ottobre 2023.
Nascita di UNIFIL
L’ UNIFIL è presente in Libano dal 23 marzo 1978 su richiesta dell’allora governo libanese ed in virtù delle risoluzioni 425 e 426 adottate dal Consiglio di Sicurezza ONU il 19 marzo di quell’anno. La missione fu istituita per:
- confermare il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale;
- ripristinare la pace e la sicurezza internazionale;
- aiutare il governo del Libano a garantire il ripristino della sua effettiva autorità nella zona.
Prima delle citate risoluzioni, il 14 marzo del 1978, le truppe israeliane erano entrate nel sud del Libano lanciando l’“operazione Litani” con l’intento di creare una zona cuscinetto per garantire la sicurezza dei propri villaggi delle zone frontaliere del Nord.
Gli insediamenti israeliani erano minacciati dalle milizie palestinesi, tra cui l’OLP, che si erano spostate nel sud del Libano dopo la guerra civile in Giordania.
Solo nel Maggio del 2000 Israele si sarebbe ritirato dal sud del Libano, in aderenza alle risoluzioni 425 e 426.
Evoluzione
La parte meridionale del Libano è sempre stata area turbolenta.
La presenza di milizie palestinesi in quella regione offrì alla repubblica Islamica dell’Iran, formatasi nel 1979 con la defenestrazione dello Scià, una ghiotta occasione per diffondervi la sua ideologia. Difatti nel 1982, nel libano meridionale sarebbe nato il gruppo sciita Hezbollah, “Partito di Dio”, il cui fine ultimo era “cancellare l’esistenza di Israele”.
Il gruppo diventava di fatto un’estensione dell’Iran ed una minaccia concreta per lo stato ebraico. Dalla sua costituzione Hezbollah ha sempre mantenuto, fino al settembre dello scorso anno, la sua presenza fisica vicino alla linea blu con postazioni mobili e fisse.
Nel 2006, il 12 luglio, dopo vari scontri a ridosso della linea, scoppiava una guerra tra Hezbollah e Israele con conseguenti operazioni offensive delle forze di difesa israeliane nel sud del libano. Una invasione di fatto. Gli scontri terminarono il 14 agosto dopo 34 giorni.
Con il cessate il fuoco tra le parti il Consiglio di Sicurezza dell’ONU implementò il mandato delle risoluzioni del 1978 (la 425 e la 426) ed adottò la risoluzione 1701 ancora operante.
Con essa l’UNIFIL oltre a dover svolgere quanto previsto dalle precedenti risoluzioni doveva (nel documento è scritto dovrà) svolgere una serie di attività tra cui:
- Aiutare le Forze Armate Libanesi (LAF) ad adottare misure volte alla creazione, tra la Linea Blu e il fiume Litani, di un’area libera da personale armato, mezzi e armi che non fossero quelli del Governo del Libano e dell’UNIFIL schierati in quest’area;
- Assistere il Governo libanese, su sua richiesta, nel proteggere i suoi confini e altri punti di accesso per impedire l’ingresso in Libano di armi o materiale senza la sua autorizzazione.
Dal cessate il fuoco del 2006 i miliziani di Hezbollah sono stati sempre presenti e minacciosi nel meridione del Libano tanto da mettere su una gigantesca macchina militare e costruito infrastrutture sotterranee prossime proprio alle installazioni UNIFIL.
Il 28 settembre del 2024, al culmine di una serie di azioni militari ed intelligence, le forze di difesa israeliane diedero il via all’operazione “freccia del Nord” per spingere gli Hezbollah definitivamente oltre il fiume Litani. A seguito di questa operazione, e di quelle mirate che l’hanno preceduta, gli Hezbollah sono stati molto ridimensionati ed indeboliti ma comunque pericolosi.
Le forze armate libanesi con difficoltà, supportate da UNIFIL, cercano di portare avanti il disarmo di Hezbollah che si mostra per contro molto reticente. Inoltre la volontà e l’impegno del Governo libanese nel dispiegare le proprie forze nel sud del libano cozzano con la presenza di truppe israeliane che non hanno lasciato del tutto l’area ma mantengono delle basi operative avanzate ed hanno istituito due zone cuscinetto.
Cosa accadrà quando la missione UNIFIL lascerà, a seguito delle decisioni del CdS ONU, definitivamente il libano meridionale è facile immaginarlo. L’instabilità e l’insicurezza aumenterà a meno che in sostituzione della missione attuale non se ne organizzi un’altra facendo riferimento a quei paesi che hanno sempre operato in zona, come l’Italia; coinvolgendo la stessa Unione Europea che finora nella crisi attuale ha avuto poca voce ed influito meno. Sembra che tempo per organizzarsi ce ne sia ma a ben vedere è molto poco quello che rimane.
