Tajani bacchetta Salvini: “La politica estera la fanno il premier e il ministro degli Esteri”
Nei giorni scorsi il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha avuto un colloquio telefonico con il Vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance. La conversazione è stata definita dal segretario della Lega “estremamente cordiale e concreta” e, nel corso della stessa, sono stati toccati diversi temi chiave nelle relazioni tra le due nazioni. In particolare Salvini e Vance hanno discusso della questione del riarmo europeo, argomento su cui leader del Carroccio si è detto contrario e ha definito una follia il fatto di investire 800 miliardi di euro per creare un esercito europeo. Oltre al riarmo il ministro delle Infrastrutture ha annunciato al vice di Trump l’intenzione di organizzare una missione negli Stati Uniti insieme a imprese e investitori italiani, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione economica tra Roma e Washington. Infine, nel corso della telefonata, Salvini ha invitato Vance a partecipare alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
In seguito al colloquio telefonico si era sparsa la voce che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non aveva preso bene l’iniziativa di Salvini. Tuttavia lo stesso ministro delle Infrastrutture ha smentito queste voci bollandoli come “retroscena inesistenti e surreali” e asserendo che, in quanto Vicepremier, egli ha il compito di mantenere rapporti diretti con rappresentanti di altre Paesi per sostenere gli interessi nazionali italiani. Ma se le tensioni con la Premier Meloni potevano essere solo delle voci lo stesso non si può dire con l’altro Vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. A margine della convention di Forza Italia a Palermo il titolare della Farnesina, come riportato da Tgcom24, ha dichiarato in merito alla telefonata tra Salvini e Vance: “La politica estera la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Il resto sono iniziative legittime personali. Sono queste le posizioni ufficiali del governo.Poi è legittimo se un ministro vuole parlare con esponenti di amministrazioni di vari Paesi. Però, ripeto, la linea politica per l’estero la danno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Queste sono le posizioni ufficiali del governo”.
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