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Stamane è approdato nell’aula di Montecitorio il decreto sulla pubblica amministrazione con la norma sui controlli della corte dei conti sul quale, il governo, ha posto il voto di fiducia.
L’obiettivo della maggioranza è l’approvazione del testo nel minor tempo possibile, in modo che possa passare in esame al Senato entro la settimana.

Intanto questa mattina, contemporaneamente alla discussione generale sul decreto Pa alla Camera, si è riunita un’assemblea straordinaria dell’Associazione magistrati della Corte dei Conti.
La riunione ha avuto come ordine del giorno la discussione su iniziative conseguenti agli emendamenti sulle limitazioni delle funzioni della Corte: controllo concomitante e scudo erariale.


Fra le novità del nuovo decreto ci sono: la proroga del cosiddetto “scudo erariale” di un anno al 30 giugno 2024 e l’esclusione del controllo concomitante della Corte dei Conti su Pnrr e Pnc.
Ed è proprio quest’ultimo punto a infiammare il dibattito politico, poichè le opposizioni, con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in testa, promettono battaglia.

Il responsabile  Pnrr della segreteria dem, Alessandro Alfieri, ha dichiarato la posizione del Pd in merito alla norma sulla Corte dei conti: “Il governo è ossessionato da chi deve fare o meno i controlli, quando invece l’ossessione deve essere sul mettere a terra i progetti”.

Mentre il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, si è così espresso in merito al decreto PA: “È evidente che la preoccupazione di Palazzo Chigi non sia mettere subito a terra i fondi del Pnrr ma non essere disturbati e controllati su come vengono spesi i soldi degli italiani”.

La capogruppo di Alleanza verdi e sinistra, Luana Zanella, invece, ha invitato la maggioranza a confrontarsi con il procuratore Antimafia: “Non vanno contrapposte le esigenze di rapidità nelle decisioni e di rigore nelle procedure”.