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La settimana scorsa è stato ” Fiabe di animali magici”.
Questo pomeriggio raccontiamo un altro dei capolavori di Italo Calvino che racconta ai bambini.

“I Disegni Arrabbiati”.

Vedere in una vetrina una nuova edizione, un nuovo titolo di un autore amatissimo, ma purtroppo scomparso fa un effetto strano: ci si sente come in una bolla spazio temporale apparsa all’improvviso e non si ha alcuna intenzione di farla esplodere, piuttosto si desidera conservarla il più a lungo possibile.
Ha un che di familiare e la mente si arrovella a capire perché.
In effetti con questo libro pensato per l’infanzia, ma adattissimo anche ad un pubblico adulto, si finisce veramente in una dimensione molto familiare.
la storia di Calvino è apparsa per la prima volta nel 1977 sulle pagine del Corrierino ed è stata molto probabilmente una delle prime letture di chi oggi ha più di quarant’anni.

Una storia familiare appunto, ma che personalmente all’inizio non avevo riconosciuto, così trasformata nella nuova veste che l’illustratrice Giulia Orecchia le ha confezionato addosso.

Lodolinda è una bimba allegra che ha una grande passione: adora disegnare. I suoi disegni rispecchiano il suo umore: se è felice disegna farfalle e tulipani, mentre se è triste salici piangenti. E quando si arrabbia le sue matite tracciano i contorni di navi pirata pronte a distruggere tutto con un colpo di cannone.

Un giorno Lodolinda incontra Federico, un bimbo monello che la fa molto arrabbiare: ecco allora che i suoi disegni prendono letteralmente via, e un toro, arrabbiato come la bimba, salta fuori dal foglio. Ma anche Federico conosce la magia dei disegni e risponde con una tigre che attacca il toro facendolo finire a zampe all’aria.

Il gioco continua e arrivano boa, avvoltoi, indiani e cowboy, frecce e lazi, bisonti e cavalli, in una vera e propria gara che non vede vincitori né perdenti ma solo tanta fantasia che si rincorre e si fa rincorrere.
Il libro si fa leggere e rileggere, e alla fine viene voglia di prendere qualche foglio bianco e l’astuccio dei colori per giocare come i due bambini: senza regole, lasciando correre libera per qualche ora la fantasia.

La lettura di questo volume è consigliata dai 5 anni di età, pertanto credo possa essere utilizzato con buoni risultati dagli alunni della scuola primaria.

Buona lettura.