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Le vacanze sono ufficialmente finite.

Ma finite per davvero.

Adesso l’impresa è studiare per più di cinque minuti.

Compito arduo per noi studenti universitari, soprattutto noi studenti fuorisede, che purtroppo siamo costretti a raccontarci tutti i gossip successi durante le vacanze.

Il gossip post vacanze a casa è una cosa seria.

A momenti devo comprare un quaderno e fare degli schemi o mappe mentali per ogni amica.

Molti dei miei amici non sono ancora tornati e più passa il tempo più gossip si accumulano.

Io ci provo a studiare, ma non posso tralasciare l’importanza vitale del gossip.

In questo momento gli studenti fuorisede si dividono in quelli che tornano nella città in cui studiano e quelli che rimangono a casa.

Prima categoria:

Nella prima categoria ci sono gli studenti che provano a compensare la loro voglia di non studiare costringendosi ad andare in aula studio o biblioteca. Anche se poi trovano ogni scusa per non andare

“no, oggi non posso che devo assolutamente pulire la cucina” oppure “ no, oggi devo togliere la polvere da sotto il lavandino e sgrassare l’armadio” .

Seconda categoria:

Nella seconda categoria ci sono gli studenti che hanno capito tutto. Rimangono a casa, si fanno servire dai genitori e continuano a far finta di studiare.

Quello che mi fa rabbia è arrivare all’ultimo con gli arretrati e non riuscire a seguire il piano di studi. Colpa mia. Non riesco più a studiare, il mio massimo è quattro pagine in un’ora se tutto va bene.

Quando ne parlo con gli altri do la colpa alla lingua, dicendo che siccome non è la mia lingua madre ci metto di più a capire, stupidagini capisco tutto, solo che il mio cervello è stanco.

Mi raccomando non dite nulla a mammina, lei sa che ho finito anche il programma dell’ultimo esame del terzo anno.

A parte gli scherzi, parlando con altri colleghi, mi sono accorta che non è solo un mio problema. Più passa il tempo e più la concentrazione svanisce.

Daremo la colpa ad internet come fate voi vecchi, che forse forse avete pure ragione.

Ma non vi esaltate troppo perché tanto è tutta colpa vostra.