La storia di Mimì alla Ferrovia diventa un film: 80 anni in un cortometraggio di 25 minuti
Nel cuore pulsante di Napoli, a pochi passi dalla Stazione Centrale, sorge un’istituzione gastronomica che da oltre ottant’anni rappresenta un simbolo della cucina partenopea: Mimì alla Ferrovia
Un ristorante storico nel cuore di Napoli
Fondato nel settembre 1943 da Emilio Giugliano, detto Mimì, e dalla moglie Ida, il ristorante nasce come una piccola trattoria destinata a sfamare i viaggiatori in transito. Nel tempo, grazie alla qualità della cucina e all’ospitalità familiare, Mimì alla Ferrovia si è trasformato in un punto di riferimento per attori, politici, artisti e buongustai. Tra i suoi clienti abituali si annoverano nomi del calibro di Totò, Eduardo De Filippo, Sofia Loren e Luciano Pavarotti.
Cucina tipica napoletana con ingredienti di eccellenza
La forza di Mimì alla Ferrovia sta nella sua cucina napoletana autentica, preparata con ingredienti freschi e selezionati. Il menù propone i piatti della tradizione, come la genovese, il ragù, l’impepata di cozze o il peperone “mbuttunato”.
Un documentario per raccontare la sua storia
Per tutti questi motivi, ma soprattutto per celebrare gli 80 anni del ristorante, Giuseppe Di Vaio ha deciso di dedicare alla famiglia Giugliano un cortometraggio, dal titolo “Ho detto tutto, forse. Mimì alla Ferrovia. 80 anni e oltre”, presentato a CasaCinema, il nuovo spazio culturale e cinematografico nato dalla volontà di Lorenza e Carlo Stella. Il progetto, della durata di 25 minuti, si presenta come un racconto intimo con al centro la famiglia Giugliano, custode della tradizione del locale fondato nel 1943 da Emilio e Ida, nonni dell’attuale generazione, ma includendo anche volti noti e clienti storici, come Totò, Eduardo, Maradona, Sting, Bono.
