La vera emergenza: educare
Se l’Educazione fosse un’Azienda, avremmo calato le serrande.
Se davvero fosse un’azienda, avremmo dichiarato fallito il tentativo ed il progetto.
L’Educazione, per nostra fortuna, è una Missione e solo per un miracolo romantico, vince comunque.
Vince perché è condannata alla lotta perenne.
Favelas, Zen, Scampia cambia nulla.
Il giorno dopo le lacrime, testa bassa e riprovare.
Alternativa?
Nessuna.
Niente.
Solo testa bassa, lavorare, crederci.
Ancora.
(Introduzione di Giovanni Chiaravalle)
A Napoli si continua a morire
Si muore per un regolamento di conti, per il controllo del territorio, per aggiudicarsi una piazza di spaccio, per un assurdo gioco di forza e di potere tra i clan malavitosi.
Dall’inizio di quest’anno ad oggi si conta già un numero troppo alto di vite spezzate.
Due giovani, appena trentenni, le loro età sommate non raggiungono quella di un uomo prossimo alla pensione, ultimo atto a Scampia.
Poco importa se fossero “bravi o cattivi” ragazzi, conta solo che non avranno più alcuna possibilità di riscatto. Senza presente, senza più futuro. Qualcuno ha deciso così.
Da Napoli nord a Napoli ovest ancora spari.
Una modalità che diventa “Moda”. Orrenda e macabra moda.
Ma Napoli ha deciso quale Moda vendere?
Overturismo e Gomorra?
Per la cronaca è in lavorazione l’ennesimo episodio della saga infinita.
Gomorra le Origini.
Ne sentivamo un disperato bisogno.
L’ironia è la sola arma a salve.
È in atto una guerra.
Educatori vs Consumismo.
Poche chiacchiere.
L’ Emergenza è educativa altro che commerciale.
Senza una rivoluzione culturale, nulla cambierà. Serve investire, educare, entrare nelle scuole, nelle case, nelle piazze, ovunque ci siano bambini.
Informare e formare alla legalità.
Occorrono presidi costanti sui territori, scuole aperte a tempo pieno, luoghi sani di aggregazione per i giovani, palestre e sport gratuiti. Bisogna sottrarre ai clan la manovalanza, togliere loro ciò di cui si nutrono, ciò che li rende grandi e apparentemente invincibili, occorrono sequestri e confische continui, occorre sgretolare l’impero che sul sangue di troppe vite hanno costruito.
Quando?
Ora.
Semplice, ora!