Dopo l’Ucraina è il momento della Georgia. La Georgia di Kvaratskhelia.
Una proposta di legge poi rientrata. “Agenti stranieri”. Vincolare l’influenza straniera. Limitare la cultura, l’informazione e la libertà straniera. Tutto somiglia tanto, troppo, alle idee di nazioni dalla matrice illiberale. La capitale che scende in piazza e vince.
Chi ne ha voglia, può cercare ulteriori informazioni. Il web ne é pieno.
Serve una premessa. La questione é complessa. Il mondo sta vivendo un momento storico politico che sarà sui libri di storia. Il mondo è in guerra e sebbene, in Italia, la guerra sia avvertita soltanto in aumenti economici della spesa sociale, l’Europa tutta, quella democratica, sta affrontando una lotta epocale.
Ucraina, Russia e tutto quello che stiamo vivendo. Servirebbe un articolo di 7 pagine per raccontare dettagliatamente la questione. Daremo una sintesi. Una sintesi che ha come caposaldo, la lotta per i diritti civili e la libera scelta di far parte della Comunità europea.
Dopo l’Ucraina è il momento della Georgia. La Georgia di Kvaratskhelia.
“Il destino della Georgia è in Europa” le parole del calciatore partenopeo.
Politica e Calcio hanno in comune una forza motrice comune. La passione. Nulla porta la Gente in piazza quanto la politica ed il calcio. Siamo a Tbilisi, Georgia. La capitale, dinanzi alla sede del parlamento. C’è tanta gente in piazza a protestare. Dalla parte opposta la polizia difende il parlamento. Camionette che sparano acqua ed una donna combatte ed avanza. Sfida l’acqua sventolando una bandiera dell’Europa.
Ancora una volta, una donna, la lotta per i diritti umani e civili, il desiderio di far parte di una grande comunità. Il futuro è chiaro. Serve unione, visione comune. Serve restare uniti in una prospettiva moderna e globale.
Così o sarà battaglia. Il messaggio è chiaro.