Cobolli, la sua scalata nella classifica ATP
Flavio Cobolli, il tennista italiano classe 2002, è a tutti gli effetti una giovane promessa del tennis, con una crescita costante che inizia finalmente a dare frutti importanti. Cobolli spesso è rimasto nell’ombra mediatica dei colleghi più celebrati, come Lorenzo Musetti e, soprattutto, Jannik Sinner, neo vincitore a Wimbledon. Se Jannik è esploso giovanissimo grazie a un talento cristallino e precoce, Flavio sembra abbia scelto la via della pazienza, scalando posizioni in classifica anno dopo anno.
Dopo la vittoria di Luciano Darderi su Francisco Cerundolo di sabato scorso, che ha rimescolato leggermente il ranking, Cobolli è salito alla 18ª posizione della classifica ATP, il suo miglior piazzamento di sempre. Un traguardo che lo pone al fianco di nomi storici del tennis italiano come Omar Camporese, Andreas Seppi e Claudio Gaudenzi, tutti capaci di entrare nella top 20 in passato.
Ma non è solo un traguardo personale. L’ascesa di Cobolli contribuisce a un momento storico per il tennis italiano: per la prima volta, ben 11 tennisti italiani sono presenti contemporaneamente nella top 100 del ranking ATP. Un record assoluto che testimonia lo straordinario stato di salute del movimento azzurro.
Cobolli non è più solo una promessa: è una realtà in crescita, pronta a dire la sua anche nei grandi tornei. E, magari, a prendersi, con i suoi tempi, un posto tra i protagonisti del tennis mondiale. Anche a Wimbledon ha stupito disputando un ottimo torneo, riuscendo a battere grandi nomi, Jakub Mensik e Marin Cilic, ed essere tra i primi otto, fermandosi solo contro uno spietato Novak Djokovic.
Il romano, nato a Firenze, è reduce dalla sconfitta contro il Canada nel doppio misto, in team con Lucia Bronzetti, nella finale di Bari. Potrà rifarsi domani, nella sfida nel doppio maschile del Citi Open, sul cemento del Rock Creek Park Center.