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Finisce nella maniera più triste e tremenda possibile l’avventura del Giappone al Mondiale. Ai calci di rigore, dopo una partita giocata molto meglio degli avversari, impreziosita dal vantaggio iniziale ma che dopo 120 minuti estenuanti non è bastato per poter staccare il pass per i quarti di finale. La Nazionale di Moriyasu trema troppo dal dischetto, facendo prevalere una po’ di inesperienza e soprattutto si trova davanti un Livakovic in versione deluxe che ipnotizza tre rigori su quattro. La Croazia la spunta nell’unico modo che poteva, visto la brutta prestazione offerta nell’arco dei 90 e nei successivi 30. Ai quarti ci sarà una tra Brasile e Corea del Sud.

Giapponesi che se ne tornano a casa a testa altissima: un cammino strabiliante per una squadra che si è rivelata molto più di una semplice sorpresa; una ammazzagrandi che ha battuto Spagna e Germania, dimostrando superiorità anche contro i vice campioni del Mondo. Solo applausi.

PRIMO TEMPO A TINTE NIPPONICHE

Il primo tempo è a soli tinte nipponiche. I giapponesi partono fortissimo, mettendo la partita sul piano fisico e del pressing, la loro arma migliore che ha aveva già messo in perenne difficoltà sia Germania che Spagna. Nonostante l’elevata qualità individuale dei croati, la Nazionale di Dalic fatica a palleggiare. La prima occasione è subito per il Giappone, che al 3′ si fa vedere in avanti con il colpo di testa di Taniguchi che spedisce alto di un soffio. La Croazia si scioglie dopo un avvio contratto e va vicina al vantaggio con Perisic che da buona posizione calcia addosso al portiere. La squadra di Moriyasu mostra alla lunga tutto il suo repertorio atletico, mandando in affanno gli avversari.

Ito è una furia a destra, con Barisic che non riesce a stargli dietro. Al 13′ è suo il cross che per poco non trovava Maeda in area. Il Giappone sfrutta il buon momento stando corto coi centrali e alzando nettamente il ritmo della partita, facendosi apprezzare anche per la buona qualità di alcuni singoli. Al 41′ ci prova Kamada ma il suo destro termina alto. E’ il preludio al gol che arriva in mischia due minuti più tardi, con Maeda tenuto in gioco da Lovren che deposita in porta il pallone del vantaggio.

SECONDA FRAZIONE MOLTO BELLA

I secondi 45 minuti cominciano come sono iniziati, ovvero col Giappone all’attacco, non sazio del vantaggio. Kamada calcia da fuori ma spedisce ancora a lato. La Croazia ha poco equilibrio e fatica a creare occasioni: di fatto, al primo vero affondo colpisce. Cross di Lovren per lo stacco imperioso di testa da parte di Perisic che anticipa Ito e ristabilisce la parità. D’altronde è anche questa la Croazia, una Nazionale esperta che con questi giocatori basta una mezza disattenzione avversaria per punire.

Il Giappone non ci sta e risponde colpo su colpo: al 58′ Endo scocca un destro potente dal limite alzato in angolo da Livakovic. I biancorossi barcollano dietro e Doan prova ad approfittarne calciando però debole. Le occasioni non mancano: si iscrive anche Modric alla partita con una gran botta da fuori respinta bene da Gonda in angolo. Perisic è l’uomo che fisicamente sta meglio e che sta al passo delle scorribande giapponesi: il laterale del Tottenham estrae un sinistro micidiale al 77′ deviato in corner da Tomiyasu, sofferente a contenerlo. Da lì in poi ogni pallone comincia a pesare, con le due Nazionali che non forzano la giocata e palesano della stanchezza inevitabile. Si va ai supplementari.

SUPPLEMENTARI CON SQUADRE STRAVOLTE

Come ci si poteva aspettare, i due tempi supplementari vedono sia Giappone che Croazia in evidente debito d’ossigeno. I nipponici, specialmente, sono quelli che ne risentono di più dopo aver fatto una partita molto dispendiosa; croati che mantengono il possesso ma arrivano alla conclusione al 120′ con un tiro di Majer che termina fuori. L’unica vera occasione capita al Giappone, che per quanto mostrato meriterebbe di vincere: Mitoma spara un siluro ma centrale che centra i pugni di Livakovic. Si va ai rigori.

LA LOTTERIA DEI RIGORI

Parte il Giappone con Minamino che si fa ipnotizzare da Livakovic.

Vlasic calcia perfettamente e manda in vantaggio la Croazia.

Secondo rigore Giappone e secondo errore, ancora con protagonista Livakovic che para il penalty di Mitoma.

La Nazionale di Dalic è perfetta: va Brozovic, tiro centrale, 2-0 e quarti più vicini.

Asano riaccende la speranza facendo 2-1.

Va Livaya e centra il palo, calciando con troppa sufficienza. Primo errore per la Croazia.

Al quarto giro va Yoshida ed è ancora un super Livakovic a respingere.

Il rigore per la gloria croata è affidato a Pasalic: Gonda spiazzato e quarti di finale raggiunti.

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