Italbasket, Giannis è di un altro pianeta ma con un Fontecchio così l’Italia può andare lontano
A guardare le percentuali (3/12 da tre punti) si potrebbe pensare che nella sconfitta dell’Italia per 85-81 contro la Grecia ci sia una serata no di Simone Fontecchio. Al contrario, in un Forum stipato in ogni ordine di posto, il numero 13 azzurro ha accumulato 26 punti, 5 rimbalzi e 4 assist tenendo in vita gli Azzurri di Pozzecco fino all’ultimo secondo, quando proprio uno step-back contestatissimo dall’angolo dell’ala piccola è stato sputato fuori dal ferro vanificando un clamoroso overtime contro i più quotati ellenici.
Fontecchio, in un’Italia orfana di Gallinari, si è assunto le sue responsabilità da primo finalizzatore, ha forzato e ha rialzato più volte l’Italia dagli strappi e i parziali della Grecia di un Giannis Antetokounmpo torreggiante che ha viaggiato alla velocità di crociera di un punto al minuto (25 al termine con 11 rimbalzi per l’alieno). L’ala dei Milwaukee Bucks ha annichilito con la sua fisicità la difesa azzurra, nonostante la chiara scelta da parte di Pozzecco di triplicarlo ad ogni possesso. La tattica ha parzialmente limitato la statua greca di origini nigeriane, ma ha aperto il campo alle triple di un Dorsey chirurgico (6/10 da tre) che a fine gara ha messo a referto 23 punti in altrettanti minuti.

L’Italia ha avuto l’anima del suo allenatore, lottando su ogni palla anche quando i possessi di svantaggio cominciavano a diventare tanti e la Grecia sembrava volare via arrivando anche a +14. La resilienza degli Azzurri ha incendiato il Forum e la capacità di Fontecchio di prendersi sulle spalle l’attacco azzurro nonostante le basse percentuali al tiro di tutto il quintetto, ha scomodato anche il buon Giannis che nel finale di gara si è accoppiato con lui in difesa pur di limitarne l’impeto.
E se un giocatore della caratura di Antetokounmpo si scomoda difensivamente per limitarti, la consacrazione è dietro l’angolo. Il suo rispetto, la sua attenzione difensiva, vale quanto il Forum che nel finale di gara inneggia a lui urlando il più classico degli “MVP!” durante i tiri liberi. Lo sanno bene gli Utah Jazz che, pur avendo perso Donovan Mitchell, gongolano di fronte alle prestazioni in crescendo del pescarese.
