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Sedicesimi di finale a Wimbledon, Rafa Nadal sta letteralmente asfaltando Lorenzo Sonego (6-1, 6-2) quando nel terzo set, sul 4-2 per lo spagnolo viene deciso di chiudere il tetto per la scarsa luminosità. Nadal non è felice di questa scelta, si innervosisce e al rientro in campo cede il break al giocatore italiano che mantiene il servizio e si porta così sul 4-4.

A questo punto Nadal cala l’asso dell’esperienza. Chiede al giudice di poter parlare con Sonego e avvicinandosi alla rete gli chiede di “non urlare troppo”. Sonego è perplesso, ha la faccia smarrita. Si avvicina all’arbitro ed inizia a discutere con lui. Così facendo perde il “momento magico” e alla ripresa del gioco subisce il break perdendo poi anche il terzo set per 6-4.

Intervistato a fine match Nadal si dimostra molto dispiaciuto per quanto accaduto: “No, non è vero che la situazione è diventata incandescente. Ho cercato di dire a Lorenzo nel modo più gentile possibile se poteva fare meno rumore. Ora mi sento in colpa, perché forse l’ho disturbato. Non era questa la mia intenzione”.

La risposta di sonny non si è fatta attendere: “Non esiste che un giocatore chiami a rete un altro, si fa in terza categoria non a Wimbledon – ha detto dopo il match -. Chiami l’arbitro, non chiami un giocatore a rete. In quel momento mi ha condizionato. Mi ha detto che era condizionato dal mio verso. A fine partita si è scusato, è stato educatissimo. Io gli ho detto che però in quel momento mi aveva condizionato”.

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