Negli ultimi tempi la parola “Metaverso” sta invadendo la mente di tutti. Una vera e propria corsa verso la conoscenza di questa nuova tecnologia sta avvenendo, attraverso i prodotti che, molto probabilmente, saranno pionieri della nuova vita ‘online’. Parliamo dei nuovi sensori per la Realtà aumentata o virtuale di ultima generazione annessi di pad per le mani. Una volta uniti insieme questi apparecchi si entra in un mondo in cui siamo diversi da come siamo realmente grazie agli ‘avatar’ e fare cose che fino a qualche anno fa si credevano impossibili, anche fino a qualche giorno fa.
Ma il Metaverso è un discorso troppo nuovo, le opportunità che può offrire sono vastissime, come uno smartworking a livelli altissimi, stare in una riunione di lavoro, spiegare delle procedure con persone sedute ad un tavolo ma che in realtà sono sparse nel mondo, nella maniera più comoda possibile.

Gli inizi del metaverso sono stati nei videogiochi che, tramite dei visori per la realtà aumentata ti permettono di immergerti il più possibile nel videogioco. Ma la tecnologia sviluppata da Zuckerberg, creatore di Facebook, permette di fare cose ben oltre del giocare. Creare veri e propri mondi, gente connessa nello stesso luogo con sembianze, molte volte fittizie da quelle reali, e fare conoscenze, appuntamenti, lavoro, giocare.
Il Metaverso, però, non conta solo la vita online, mai dimenticarci della nostra vera vita. Pensate a dei furti, in maniera molto ipotetica, come si risolverebbe un’azione del genere, tramite cyberpolizia?
Può promettere davvero tanto ma bisognerebbe frenare l’entusiasmo, sennò torneremo punto e accapo, proprio come successe con la prima apparizione di internet.
