Tennis, il sogno di Musetti a Montecarlo si interrompe in finale
Si, è vero, perdere è la cosa che piace meno a tutti specialmente a uno sportivo. Ci sono sconfitte però che possono anche rappresentare altro. Un tracollo, un passaggio a vuoto o allo stesso tempo, un punto di partenza. La debacle di Musetti a Montecarlo deve essere vista in questo modo, una prestazione condita da un brutto imprevisto, soprattutto se te la devi vedere con Carlos Alcaraz. Non cancella però tutto il grande tennis mostrato in settimana.
Rendimento di Musetti che è cresciuto esponenzialmente nel corso del suo soggiorno nel principato, clinic di Tennis per il pubblico di Monaco che ha “adottato” il giocatore italiano, diventato sempre più beniamino. Non poteva essere altrimenti, dopo i tanti momenti emozionanti, non solo con le sue giocate sulla terra rossa ma anche nei post-match, bellissimo l’abbraccio con la fidanzata Veronica per festeggiare l’approdo alla finale.
Il classe 2002 arrivava alla partita decisiva in pompa magna, lo si è notato anche da come ha approcciato la partita. La vittoria del primo set è stata l’esempio lampante dell’ottimo momento mentale, bisognava però fare i conti con un fenomeno come Carlos Alcaraz. Il tennista spagnolo patite le sofferenza del primo set, in inizio del secondo ha deciso di imporre la sua legge alla partita. Manifestando, se mai ce ne fosse stato il bisogno di essere il miglior di tennista al mondo sulla terra rossa.
L’infortunio occorso a Musetti nel terzo set è stato poi il punto di svolta, con l’italiano ridotto all’osso per la stanchezza e con il fastidio alla coscia sempre più insistente. Un imprevisto che purtroppo ha rovinato lo spettacolo e la competizione, Alcaraz è stato libero di poter giocare come gli pareva con un Musetti stoico, rimasto fino alla fine nonostante il suo angolo più volte gli abbia suggerito il ritiro.
Ma perche ritirarsi nella prima finale di un Masters 1000 avrà pensato Musetti fino alla fine. Combattivo, tenace, mai domo, lo è stato per tutta la settimana e non poteva non esserlo ancor di più nella partita più importante. La medaglia di bronzo a Parigi pareva essere il punto più alto della carriera del tennista di Carrara, con questa perseveranza però mai dire mai. Così arriva anche il best ranking, numero 11 del mondo con soli 15 punti di distacco dalla top 10. Il futuro può solo che essere glorioso per Musetti, e poco importa aver perso la finale, resta una grande settimana di tennis che consegna la consapevolezza di potersi battere con chiunque, infortuni permettendo.