Aumento PIL spese militari
Ora è ufficiale, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha annunciato in un’intervista alla trasmissione Agorà, che presto ci sarà l’aumento della spesa militare al 2% del PIL confermando che a breve ci sarà l’annuncio ufficiale del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dichiarando che questo è il segnale che l’Italia è favorevole all’obiettivo finale che è la difesa europea, anche se non si capisce da chi dovrebbe difendersi l’Europa. Il primo commento alla dichiarazione di Tajani è venuto dal ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini che si dice assolutamente d’accordo ad aumentare gli investimenti volti a difendere l’Italia e gli italiani aggiungendo anche che sarebbe d’accordo ad aumentarlo anche più del 2% e che non sarebbe d’accordo di fare debito per “improbabili eserciti europei, che difficilmente potrebbero andare in guerra e comprare armi in Francia e in Germania, ma aumentare la quota sicurezza nazionale nella Nato si”.
Il ministro Tajani afferma inoltre che questo è il segnale della volontà italiana di rafforzare il pilastro della Nato in Europa che ha come obiettivo ultimo la difesa europea. Certo che fa strano notare come si sarebbe pronti ad investire miliardi per comprare armi per una fantomatica difesa dei confini europei mentre per investire per il lavoro, per assicurare assistenza ai poveri che in Italia aumentano ogni giorno di più, per la sanità, per i giovani, per l’istruzione e potremmo ancora continuare, sembra che i soldi non ci siano mai, che ci sono sempre lacci e lacciuoli che impediscono il miglioramento delle nostre condizioni sociali, per la nostra vita. Ma ormai sembra che tutto il mondo pensi solo a questo, sembra che la follia della guerra stia contagiando tutti ma sembra altresì chiaro che la vendita delle armi sia diventato il business più allettante e che ogni occasione sia giusta per lanciarsi su questa strada. In un mondo che ancora non ha ben chiaro i veri problemi che scaturiranno dalla follia trumpiana dei dazi, in un’Italia che sarà tra i Paesi più colpiti da questa mossa di Trump, si sta attenti a non disturbare il manovratore e non a pensare al nostro futuro, ai nostri giovani che non hanno prospettive rosee e che vedono un Paese sempre più succube di chi si dichiara nostro amico.