Ladispoli, annullato il concerto di Emis Killa, il brano inneggia al femminicidio
Ladispoli, è stato annullato il concerto di capodanno in cui si sarebbe dovuto esibire il rapper Emis Killa insieme a Guè. La causa? La sua canzone ”3 messaggi in segreteria” del 2016. Il brano ha fomentato polemiche da parte della giunta comunale per la sua valenza semantica di un racconto ben preciso: stalking e femminicidio. Alcune strofe del brano:
Tutte le mie scuse per stalking
Pieno di accuse, accusando ogni colpo [..]
Ma preferisco saperti morta che con un altro[..]
Volevo abbassare le armi, ora dovrò spararti[..]
Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi
Io c’ho provato e tu mi hai detto no
E ora con quella cornetta ti ci strozzerò.
Le parole della Giunta comunale di Ladispoli
La consigliera regionale e coordinatrice nazionale del Pd Marta Bonafoni ha chiesto alla Regione di non finanziare il concerto. Aggiungendo, «Quella del Comune di Ladispoli è una scelta sbagliata e pericolosa. Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso»
Le parole del Sindaco
Il sindaco ha spiegato le motivazioni che l’hanno portato ad annullare il concerto di capodanno, “La mia amministrazione è sempre stata attenta al tema della violenza di genere, sostenendo tutte le iniziative possibili per contrastare questo fenomeno, collaborando con le Forze dell’ordine e supportando le donne vittime di violenza e i minori coinvolti. Comprendo le ragioni di chi ha espresso contrarietà sul contenuto di alcuni testi, ma la nostra intenzione non è mai stata quella di veicolare messaggi sbagliati. […]. Lo stesso Emis Killa ha chiarito la sua posizione, ricordando che la canzone è un mettersi dal punto di vista dell’aggressore per raccontare fatti che, purtroppo, accadano nella vita reale – già sette anni fa. Noi vogliamo solo regalare ai nostri giovani la possibilità di assistere gratuitamente, in un clima di festa, ad un grande evento nella propria città. Nonostante l’artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022, abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre“.
La risposta del rapper Emis Killa
Ben risaputo che il genere rap è un genere crudo, forte, spesso anche estremamente controverso per la sua capacità di inglobare nei testi spaccati della società che necessitano di essere debellati e migliorati, partendo proprio dal linguaggio che viene utilizzato nei brani. Emis Killa ha voluto replicare chi lo accusa di inneggiare alla violenza sulle donne e al femminicidio tramite una storia su Instagram.
«Nel rap esiste una cosa chiamata storytelling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia. Nel caso del pezzo da voi menzionato io interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo accadono. In quel pezzo non è Emiliano che parla, e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro storytelling più recente interpreto Renato Vallanzasca, volete accollarmi qualche anno di galera?».
Ha aggiunto, «Potete cancellare tutti i concerti che volete, bannare i rapper dalle radio, indignarvi sui social. Non cambierete così la realtà che gente come me ha il coraggio di raccontare, anche quando questo mi torna indietro nel peggiore dei modi. Cercate i colpevoli tra i colpevoli, non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose»
Aspirante Giornalista. Laurea in Educatrice socio culturale e iscritta alla Magistrale di Comunicazione, Media Digitali e Giornalismo. Appassionata di temi sociali, gender studies e cronaca rosa.