1600 giovani musicisti in scena: successo per il festival Mare di Musica
COMACCHIO — Sette palchi, dieci comuni coinvolti, un intero tratto della Riviera romagnola trasformato in un laboratorio a cielo aperto. La nuova edizione di Mare di Musica, svoltasi dal 13 al 16 giugno, ha visto protagonisti oltre 1.600 giovani musicisti provenienti da ogni angolo d’Italia. L’evento, giunto alla sua ottava edizione, si conferma una delle iniziative musicali e formative più significative del panorama nazionale, non solo per la portata numerica, ma per il modello educativo e sociale che propone.
Organizzato dalla Civica Scuola di Musica di Comacchio con il patrocinio dell’AIdSM (Associazione Italiana delle Scuole di Musica) e la collaborazione dell’EMSU (European Music School Union), il festival ha coinvolto orchestre scolastiche, cori giovanili, gruppi jazz, band rock, ensemble sinfonici, bande e solisti. Ogni sera la costa ferrarese è risuonata delle loro note, offrendo non solo spettacoli gratuiti al pubblico, ma anche un’occasione di scambio, crescita e confronto tra esperienze musicali diverse.
“Non è solo una rassegna di concerti. È un percorso formativo che unisce talento, disciplina e socialità. La musica è il linguaggio che permette ai ragazzi di esprimersi e di costruire relazioni sane”, ha dichiarato Giorgio Borgatti, direttore della Civica Scuola di Musica di Comacchio e promotore del progetto.
Le giornate si sono articolate tra masterclass, laboratori, prove collettive e performance pubbliche, ospitate in suggestive location come il Ponte dei Trepponti, l’Antico Ospedale degli Infermi e il Parco del Delta del Po. L’intento non è solo quello di valorizzare il talento musicale giovanile, ma di inserire queste attività nel più ampio sistema educativo, riconoscendo alla musica un ruolo fondamentale nella formazione della persona.
“Il nostro obiettivo per il 2026 è portare Mare di Musica in ambito europeo, con la partecipazione di scuole provenienti da almeno 10 Paesi UE”, ha aggiunto Mirco Besutti, presidente nazionale dell’AIdSM. “Stiamo dialogando con Bruxelles per rendere questa iniziativa parte integrante dei progetti culturali Erasmus e Creative Europe”.
Il riscontro è stato straordinario anche da parte del pubblico: si stima che oltre 20.000 spettatori abbiano assistito ai concerti, con un impatto positivo sull’economia locale e sul turismo culturale del territorio. Molti dei musicisti coinvolti sono studenti tra i 12 e i 18 anni, iscritti a scuole civiche, licei musicali e accademie private. Alcuni, già avviati verso carriere artistiche, hanno approfittato del festival per fare networking e mettersi alla prova davanti a un pubblico eterogeneo.
Mare di Musica 2025 ha dimostrato, ancora una volta, come la cultura non sia un orpello, ma una necessità. Un investimento nel capitale umano, nella creatività, nell’identità. In un Paese spesso in bilico tra nostalgia e incertezza, queste iniziative rappresentano una guida da replicare e valorizzare. Un’Italia che suona unita, armoniosa e concreta. E che guarda avanti.