Delitto di Garlasco, maxi incidente probatorio: partono le analisi sul DNA dopo 18 anni, si comincia dalla spazzatura
Diciotto anni dopo il brutale omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco torna al centro dell’attenzione giudiziaria. Oggi, a Milano, si apre ufficialmente il maxi incidente probatorio per l’isolamento di tracce di DNA su reperti mai analizzati o dai risultati ritenuti dubbi, conservati dal 2007. Si comincia dalla spazzatura repertata all’epoca, in quello che si preannuncia come un passo cruciale per la nuova inchiesta.
11 esperti al lavoro: si analizzano campioni e reperti mai esaminati
Alla Questura di Milano, 11 esperti – tra periti del tribunale di Pavia e consulenti delle varie parti – iniziano le operazioni peritali sui materiali prelevati nei giorni scorsi. I due scatoloni di reperti biologici provengono dal Comando provinciale dei Carabinieri di via Moscova e dall’Università di Pavia.
Tra gli oggetti da esaminare: tappetini da bagno, confezioni di tè, yogurt, sacchetti della spazzatura e strisce adesive utilizzate per cercare impronte nella villetta di via Pascoli. Gli esperti della scientifica, Denise Albani e Domenico Marchegiani, hanno il compito di verificare la catena di custodia e programmare gli accertamenti che si svolgeranno nei prossimi 90 giorni.
Si parte dai sacchetti: caccia al DNA sopravvissuto al tempo
Le analisi inizieranno con i sacchetti della spazzatura, mai esaminati a fondo. Successivamente si passerà alle 35 strisce para-adesive con impronte raccolte nel 2007. Alcuni esami saranno distruttivi, per questo ogni traccia verrà prima fotografata.
Particolare attenzione alla traccia 10, impronta trovata all’interno del portone d’ingresso della casa. Già nel 2007 era stata ritenuta non utile, ma oggi una nuova consulenza dattiloscopica la ricollega a una mano “forse sporca di sangue”.
L’impronta 33 è sparita, ma si allarga il perimetro delle indagini
Assente la famosa traccia 33, potenzialmente legata ad Andrea Sempio, nuovo indagato per l’omicidio. La provetta risulta irreperibile. Si procederà invece a confrontare ogni eventuale DNA isolato con il profilo genetico di:
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Andrea Sempio
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Alberto Stasi, già condannato
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Famiglia Poggi
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Amici e conoscenti coinvolti all’epoca
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Carabinieri, 118, Ris, pompe funebri, medici legali e tecnici intervenuti in casa
La difesa della famiglia Poggi ha chiesto un’estensione dei confronti genetici a chiunque sia potuto entrare in contatto con le unghie della vittima.
Il DNA sotto le unghie e le possibili contaminazioni
Tra i temi caldi del nuovo incidente probatorio, l’analisi del materiale genetico prelevato nel 2014 dalle unghie di Chiara Poggi: anche se non più disponibile, esistono tracciati elettroforetici da reinterpretare. Alcuni di questi mostrerebbero compatibilità con il profilo Y di Sempio, rilevato su oggetti sequestrati di recente.
Tuttavia, i genetisti avvertono: le contaminazioni non possono essere escluse, e gli effetti potrebbero aver alterato i profili in maniera “imponderabile”.

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