• Tempo di Lettura:2Minuti

Nei giorni scorsi il cantante Enzo Ghinazzi, in arte “Pupo”, si è esibito al Cremlino in un concerto benefico della durata di circa tre ore dove ha intrattenuto la platea russa con alcuni pezzi celebri del suo repertorio come “L’angelo postino”, “Un amore grande”, “Gelato al cioccolato”. Ma, oltre a questi, Pupo si è esibito in una versione arrangiata di “Bella Ciao”. Per l’occasione la sede del Governo russo, un tempo teatro dei congressi del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS), ha ospitato circa 5000 spettatori. Pupo è una delle voci italiane più apprezzate in terra russa insieme ad Albano e al compianto Toto Cutugno, commemorato dall’artista toscano con il brano “Il tempo se ne va” correlato con le foto del collega recentemente scomparso.

Durante il concerto Pupo non ha elogiato il Presidente Vladimir Putin ma ha dichiarato che la sua presenza a Mosca voleva essere “un messaggio di pace”, Invitando il popolo a non cedere all’ostilità che porta all’emarginazione della cultura russa. Il cantante italiano ha inoltre auspicato durante il suo concerto il ritorno alla pace tra i due popoli coinvolti ormai da due anni nel conflitto. Tuttavia l’esibizione di Ghinazzi in quel di Mosca non è andata giù agli organizzatori della Lituania, i quali nelle scorse hanno deciso di annullare il concerto di Siauliai in programma il prossimo 26 marzo. Gli stessi attraverso una nota stampa hanno definito la soppressione dell’evento come “una buona notizia per tutti coloro che non sono indifferenti all’aggressione russa all’Ucraina”, sottolineando la necessità di “chiudere le porte della Lituania a tutti gli artisti filo-russi”.

La risposta del cantante italiano non si è fatta attendere e intervistato dall’agenzia di stampa russa Tass, come riportato da Tgcom24, ha dichiarato: “Io canto in Russia con gioia, volentieri, come canto volentieri anche in Lituania e in ogni Paese del mondo. C’è però da dire una cosa: i signori lituani parlano di intolleranza ma in questo caso mi sembra che gli intolleranti siano loro, perché in Russia nessuno mi hai messo di fronte a una scelta simile. Ecco questa cosa non l’avrei mai accettata perché sono un uomo libero. Non ho mai obbedito a nessuno e ho sempre fatto quello che ritenevo giusto. Penso che la cultura, l’arte e la musica non debbano essere censurate”.