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A Bari sono state arrestate dieci persone (quattro donne e sei uomini) con l’accusa di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di tre ragazze minorenni.

Le “Squad girls“: così si autodefinivano sui social network, dove le loro foto venivano spesso utilizzate per attirare clienti. Una di queste ragazze, una sedicenne, faceva parte del giro di prostituzione scoperto dalla squadra mobile di Bari durante un’operazione che ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari. Quattro donne, Marilena Lopez di 35 anni, Antonella Albanese di 21, Federica Devito di 25 e Elisabetta Manzari di 24, insieme a due uomini, Ruggero Doronzo di 29 anni originario di Trani e Nicola Basile di 25, sono finiti in prigione.
Due clienti del giro, rispettivamente di 47 e 42 anni, sono stati arrestati a casa loro perchè erano a conoscenza della giovane età delle prostitute. Un terzo cliente, di 55 anni, è stato obbligato a rimanere nella sua città di residenza, così come per il gestore della struttura ricettiva, un uomo di 45 anni, ha permesso la prostituzione abituale nella sua struttura.

LE INDAGINI E LA TRAGICA SCOPERTA

Le indagini sono iniziate a marzo 2022 dopo che la madre di una ragazza di 16 anni ha notato comportamenti sospetti nella figlia e ha scoperto che frequentava una maggiorenne che gli altri definivano come un’escort attiva nelle Marche.
La denuncia ha dato il via a un’indagine che ha incluso pedinamenti, appostamenti, intercettazioni e audizioni, comprese quelle delle minori, con il supporto di psicologhe. I rapporti sessuali sarebbero avvenuti in alberghi di lusso nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani, a partire da ottobre 2021.
Nel telefono delle giovani, gli investigatori hanno trovato foto con membri di spicco della mafia barese. Le ragazzine spendevano i soldi guadagnati per serate in discoteca, droga e alcolici, invece che per abiti e accessori di moda, per evitare di sollevare sospetti tra i genitori. Sorprendentemente, è stata proprio una madre a far scattare le indagini. Ha chiesto aiuto alla polizia per la figlia che era diventata improvvisamente “strana e irascibile”, che scompariva per alcune notti e che postava storie di feste in discoteca.
Ciro Angelillis, procuratore aggiunto di Bari, che ha coordinato le indagini con il magistrato Matteo Soave ha dichiarato: “Si tratta di sedicenni prive di quegli anticorpi che avrebbero potuto impedire di essere veicolate da amicizie sbagliate in meccanismi perversi gestiti da persone senza scrupoli. La chiave di lettura di questa vicenda è sempre quella della prospettiva di facili guadagni e non si può non rilevare come i social network spesso costituiscano una vetrina di questo mercato del sesso”.