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Il 2022 oramai alle spalle, si è chiuso portandosi con sé la vita tra le altre, anche di alcuni personaggi famosi che combattendo fino alla fine contro il male che gli affliggeva, hanno poi dovuto arrendersi, senza però aver prima dato prova di un enorme coraggio nel corso della lunga lotta per la loro sopravvivenza.

Essendo famosi e quindi alla ribalta del proscenio nazionale ed internazionale, hanno potuto dare esempio di come si possa esorcizzare con il proprio inconscio, nonostante l’impossibile paura della morte, il proprio destino già segnato. Tuttavia, nel mondo che ci circonda, giorno dopo giorno tanti uomini e donne fanno la stessa cosa pur non potendo né prima e né dopo essere menzionati da esempio. Basterebbe farsi un giro presso quei luoghi di dolore, (ospedale oncologici, cliniche e case di cura), per poter individuare questi eroi, guerrieri, alcuni dei quali non vorrebbero farsi definire neanche tali poiché essi ritengono il loro coraggio, come una normale reazione che scaturisce insito in ogni individuo che lotta per la propria sopravvivenza.

Nella vita di ognuno di noi, nessuno escluso, sicuramente nei momenti del più profondo scoraggiamento, sarà capitato di trascurare l’importanza del dono della vita facendo anche pensieri “strani” o arrivando addirittura, in alcuni casi, a giustificare e a voler emulare il comportamento di chi ha compiuto un gesto estremo ponendo fine alla propria vita. Tuttavia, nonostante le difficoltà di questo mondo che giorno dopo giorno si allontana sempre di più dalla “retta via”, nessuno vorrebbe o quantomeno ha il coraggio di rinunciare al dono più prezioso che Gesù Cristo ci abbia mai donato e cioè la vita stessa. Ecco perché nei momenti in cui la sofferenza bussa alla nostra porta, in quel momento scatta dentro di noi un meccanismo di autodifesa che ci spinge ad aggredire chi ci aggredisce e farsi sì che nonostante tutto, domani sarà comunque per noi un altro giorno. 

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