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Sanzione proporzionata al portafoglio: è la proposta avanzata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in accordo con il suo vice Galeazzo Bignami, nell’ambito della revisione del Codice della strada.

Una stretta sulle patenti fino alla revoca a vita, ma anche l’incremento delle sanzioni in base al reddito“, ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia nel corso della presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale.

L’obiettivo è realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni “perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata”, ha detto il vice di Matteo Salvini.

Se dovesse andare in porto, la norma costituirebbe una novità assoluta in Italia, allineandola a quella già presente in molti Paesi europei, come Germania, Danimarca, Francia, Svezia, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna. In Finlandia tale funzione esiste addirittura dagli anni Venti.

Le diversità tra le nazioni citate, fa riferimento al metodo di calcolo della multa. In Gran Bretagna, ad esempio, le infrazioni variano tra il 25% e il 175% del reddito settimanale dell’automobilista coinvolto, sulla base di un ordine crescente di gravità. In Finlandia invece, dove l’ammenda può arrivare a un sedicesimo del salario mensile, non c’è alcun limite.

Per il vicepremier, anche la revoca a vita della patente è una stretta ormai necessaria. “Ancora oggi, nell’Unione europea, gli incidenti nella fascia d’età 18-24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco“.