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Lutto nel mondo del ciclismo.

Davide Rebellin, 51 anni, è morto a seguito di un incidente stradale con un camion durante uno dei suoi allenamenti con la bici. L’incidente è avvenuto la mattina del 30 novembre 2022 a Montebello Vicentino, in provincia di Vicenza.

Rebellin, vincitore in carriera di una Liegi-Bastogne-Liegi e di una Amstel Gold Race oltre che di una tappa al Giro d’Italia 1996, si era ritirato un mese fa.

Secondo una prima ricostruzione il guidatore del mezzo pesante non avrebbe rispettato la precedenza. Il conducente, a quanto si apprende, non si sarebbe fermato per dare assistenza di primo soccorso al ciclista. Ad oggi vi è ancora da capire se si sia trattato di un gesto volontario oppure di distrazione alla guida del mezzo pesante.

Per questo tragico incidente Verona, la città di Rebellin, ha reso omaggio al ciclista, il sindaco, Damiano Tommasi e l’amministrazione comunale, hanno espresso vicinanza alla famiglia di Rebellin per la gravosa perdita: “Il ricordo va a uno dei protagonisti della storia del ciclismo veronese, una vita dedicata allo sport e premiata con 70 vittorie e due partecipazioni ai Giochi olimpici”. La consigliera del PD Alessia Rotta ha richiesto 1 minuti di silenzio per la morte del famoso ciclista.

La morte di Rebellin, purtroppo, è solo una delle tante morti su strada. Secondo i dati Istat-Aci nelle stime preliminari nel semestre gennaio – giugno 2022 gli incidenti stradali sono aumentati del

1.  + 24.7% incidenti con lesioni a persone;
2.  + 25.7 % feriti;
3.  + 15.3% vittime entro il trentesimo giorno;

Questi dati contengono sinistri tra auto, auto-moto, auto-pedone, moto-moto, moto-pedone e monopattini, un fenomeno quest’ultimo che necessita di più regole nonché attenzione da parte delle istituzioni.

Numerose sono le cause di questi incidenti, anche se al primo posto la distrazione la fa da padrona così come la mancata distanza di sicurezza, seguito dalla violazione della segnaletica stradale, guida in stato di ebrezza e agenti esterni nonché dissesti stradali.

Anche l’Europa ha focalizzato l’attenzione su questo particolare fenomeno tanto che per il decennio 2021-2030 ha prefissato come obbiettivo quello di dimezzare le vittime su strada attraverso uno studio approfondito delle norme di sicurezza.