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#napoli #napoletanità

Venerdì 21 ottobre la scrittrice Marianna Scagliola presenterà il suo primo lavoro “Una Famiglia Allargata Cane Compreso”, Graus Edizioni.

L’evento si realizzerà  alle ore 18  e 30 presso il liceo musicale “G. Paisiello”, una associazione che si occupa di corsi di musica per adulti e bambini, musica computerizzata e musicoterapia, corsi di perfezionamento e laboratorio teatrale. I valori fondanti del Liceo Musicale “G. Paisiello” sono quelli di diffondere l’educazione della musica a tutti gli strati della popolazione ed in particolar modo fornire ai giovani una corretta fruizione della musica classica e jazz.

In questo clima il romanzo sarà ospitato in una sede idonea della napoletanità, una napoletanità mai banale che la Scagliola coglie con intelletto e sagacia, simile la scrittura al maestro Luciano De Crescenzo, semplice ed immediata, con un femmineo tocco di musicalità ove tutto, anche il grottesco, è abbellito da una certa grazia, la grazia della scrittrice e della narratrice, con un portamento ed uno sguardo alla Dacia Maraini.

#MariannaScagliola #unafamigliaallargatacanecompreso

Una famiglia allargata tutta napoletana, perché per noi partenopei è sempre stato così, anche prima delle separazioni e delle unioni civili, una concezione tutt’altro che patriarcale, dove chi comanda, si sa, sono le donne, con un capofamiglia fannullone come Gennaro, detto Purpetta per la stazza, vittima della moglie, della suocera e con tre figli, uno simile a lui, l’atro un po’ più nella norma, se così si può dire, ed il pesce fuor d’acqua Filomena, che parla poco, pochissimo ed ascolta Bach ma alla fine troverà l’amore proprio grazie alla nonna, un amore senza limiti di età con un medico neolaureato.

Si alternano come quadretti aneddot6ici di vita contemporanea, la vita di tutti i giorni, in cui ogni istante non può non essere speciale, Concetta, moglie di Gennaro, iperfissata per le pulizie, che vorrebbe il marito prendesse a lavorare, ma lo farà solo, ed a suo modo, grazie ad Assunta, la di lui9 madre.

Tra passeggiate sul lungo mare, pizze a portafoglio, caffè l’atmosfera per tutti è ravvivata da Pulcinella, un simpaticissimo cagnolino, che purtuttavia urta Concetta, cjhe un bel giorno lo donerà a delle amiche in una fattoria.

Inizia ad agire una forza che già conoscevano ma era a riposo da tempo, o Munaciello, un folletto napoletano, un fauno vestito da monaco e con la faccia da bambino deforme che inizierà a mettere in subbuglio la casa con scherzi, facendo scomparire roba etc.

Urgente andare dalla professionista, una fattucchiera intenta a togliere il malocchio che per poco non rilascia anche la ricevuta fiscale.

Alla fine ogni cosa, forse, si sistemerà, il cagnolino conoscerà una cagnetta, Tarantella e tutto tornerà alla normalità, se può usarsi normalità come termine in napoletano.

Una narrativa semplice e schietta, adatta a tutte le età, la napoletanità portata ai massimi termini, sino allo stereotipo,  ma che in fondo rappresenta una parte dell’animo di ogni essere umano.

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