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Di Miriam Caiazzo, studentessa, V anno, Liceo Scientifico Cambridge Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco.

Il rapporto genitori-figli è da sempre definito come un rapporto amore-odio, due sentimenti estremamente forti quanto opposti. Noi adolescenti, spesso vediamo i nostri genitori come figure troppo invadenti oppure troppo menefreghiste.

Spesso, gli adulti puntano la loro attenzione sul rendimento scolastico o sulla salute fisica e mentale dei propri figli. Al contrario, sembrano porre in secondo piano alcuni argomenti che, analogamente a quelli citati in precedenza, riguardano il nostro futuro. Un esempio lampante potrebbe essere quello sul riscaldamento globale, la maggior parte delle associazioni o delle manifestazioni, sono organizzate da studenti che hanno a cuore questo argomento proprio per sensibilizzare “i grandi”, coloro che si rendono conto della gravità del problema quando un giorno indossano un maglione e il giorno dopo una t-shirt a causa dello sbalzo di temperature. 

Una sigaretta con filtro impiega dai 5 ai 12 anni per decomporsi nella natura, se solo pensiamo a tutti i mozziconi che troviamo per strada, ci rendiamo conto del danno che stiamo recando al luogo in cui viviamo, oltre a quello che i fumatori causano a sè stessi e a chi li circonda. In particolare, se non ci sbrighiamo a interrompere il riscaldamento globale, gli ecosistemi ne risentiranno di più in quanto collasserebbero e ci sarà una devastante carenza d’acqua.

Il rapporto genitori figli

Secondo un report pubblicato dal Breakthrough national centre for climate restoration, entro il 2050 le temperature si alzeranno di circa 3C°. Probabilmente con questi presupposti il mondo potrebbe diventare una “serra terrestre” con condizioni di caldo oltre la soglia della sopravvivenza umana. Nonostante ciò, queste sono solo ipotesi e come direbbe Lorenzo de’ Medici:” del doman non v’è certezza”. Non è semplice far comprendere la gravità del problema, perché mostrando le conseguenze a lungo termine, sembra qualcosa che non ci appartiene, che non ci riguarda in prima persona, ed effettivamente per le generazioni precedenti e forse anche per la nostra è così.

Purtroppo viviamo in un mondo dove il carpe diem Oraziano predilige su tutto, non pensiamo a ciò che possiamo lasciare ai nostri successori, probabilmente perché argomenti come la crisi, la guerra e il Covid sono più incombenti e accadono proprio sotto i nostri occhi in modo evidente. Sebbene il riscaldamento globale rappresenti un pericolo da non sottovalutare, con gravi ripercussioni, ognuno di noi può contribuire pur non essendo un esperto in materia.

È noto che preferire la bici all’automobile e rispettare la raccolta differenziata aiuta molto l’ambiente, ma non tutti sanno che anche mangiare frutta e verdura piuttosto che carne e latticini dà luogo a minori emissioni di gas a effetto serra e richiede meno energia, terra e acqua migliorando l’impatto ambientale, oltre che la propria salute. Sono azioni che possono fare tutti e anche se costa qualche sacrificio, i nostri posteri ringrazieranno.

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