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Dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti Chico Forti, il produttore televisivo accusato dell’omicidio del figlio dell’imprenditore australiano Anthony Pike nel 1998, può finalmente fare ritorno in Italia.
Nelle scorse ore il governo italiano, dopo anni di trattative diplomatiche con gli Stati Uniti, ha raggiunto l’accordo per il trasferimento in Italia del surfista trentino dove proseguirà l’ergastolo inflittoli nel 2000 dal tribunale della Florida.
A dare un notevole contributo all’azione diplomatica sono stati la famiglia, le associazioni ma anche artisti come Andrea Bocelli e Jo Squillo che hanno tenuta alta l’attenzione mediatica sul caso Forti.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in merito al rientro di Forti nel nostro Paese ha dichiarato: “Auspichiamo che tutti gli altri passaggi, quelli che chiamano in causa tra l’altro le autorità giudiziarie, si possano compiere nel più breve tempo possibile per consentire a Forti di continuare a scontare nel suo Paese, vicino ai suoi affetti, la pena.
Il rientro di Chico Forti in Italia dovrebbe avvenire nei prossimi due mesi e sconterà la pena con le leggi italiane, le quali che prevedono anche i benefici premiali.