“L’amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.”
Mai parole più giuste per raccontare la storia d’amore tra il giovane Kayfa e l’esperta Miryam.
Incontro con lo scrittore Vincenzo Giarritiello
L’intervista
L’ultima notte è un romanzo dedicato all’amore: perché l’amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente?
“Faccio una premessa: l’amore, quello vero, si regge sulla passione e non soltanto sul desiderio.
Ma desiderio e passione non sono la stessa cosa?
No, il desiderio è alimentato dal voler possedere un qualcosa. Nel momento in cui lo appaghi, tende a
scemare fino scomparire per indirizzarsi altrove. La passione invece nasce dall’attrazione mentale che lega
due persone, come spiega tra l’altro nel suo saggio Magia il poeta W. B Yeats. Per cui non scemerà mai
perché il desiderio dell’altro è il riflesso della voglia che si ha del suo pensiero, quindi della sua anima, e non solo della sua fisicità. Il corpo invecchia mentre l’anima è immortale.
Quindi il romanzo racconta questa alchimia tra Kayfa e Miryam. Ma sullo sfondo abbiamo un’altra figura, Omar il pescatore egiziano…
Sì, il romanzo racconta la storia d’amore tra l’inesperto Kayfa e la matura Miryam amica di sua madre. Ma
la figura di Omar è fondamentale, quasi una sorta di Virgilio volendo rifarci a Dante, perché con le sue
parole frutto della propria esperienza cerca di illuminare il cammino di Kayfa in quest’amore tormentato.
È una storia vera o frutto di fantasia?
Come ho scritto in UN UOMO BUONO, il romanzo in cui ho narrato la tragedia che vivemmo con la mia
famiglia quando papà si ammalò di Alzheimer, nell’Ultima Notte ho raccontato in chiave romanzata la mia
prima volta. Fu un’esperienza bellissima ma tormentata che però a, distanza di anni, è tuttora
piacevolmente viva nei miei ricordi. In una sua poesia Pablo Neruda a un certo punto scrive “gli amanti che
si amano di amore vero”. Penso che questa frase racchiuda una verità incontestabile!
Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura.
Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville.
Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione
femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019.
Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato con Kindle L’ULTIMA NOTTE, SIGNATURE RERUM (il sussurro della
sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI.
Nel 2020 ha pubblicato IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE (Edizioni Helicon); nel 2021 UN UOMO
BUONO (MIO PADRE MALATO DI ALZHEIMER (EDIZIONI Helicon); nel 2022 la versione romanzata de
L’ULTIMA NOTTE (Edizioni HElicon)
Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e
digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA
FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT.
Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
Giornalista e conduttrice televisiva, crede in una stampa libera e ritiene che “una cronista debba sempre consumare la suola delle scarpe”. Il suo motto? “Io vivo la vita e scrivo cio’ che vedo” di Anna Politkovskaja.