Oggi si festeggia San Marcello I°. Il papa è nato nel terzo secolo a Roma, è morto il 16 gennaio del 309. La chiesa lo ricorda il 16 gennaio.
Nei primi tre secoli del Cristianesimo le persecuzioni di Diocleziano e Nerone furono atroci. La persecuzione del 303, operata da Diocleziano fu la più dura. Furono distrutte le chiese, bruciati i libri sacri, i Cristiani che si rifiutavano di sacrificare agli dèi vennero considerati peggio di schiavi, I nobili, se cristiani persero titoli, gli ufficiali i gradi, i funzionari gli uffici i mercanti gli averi., ancora accusati d’aver bruciato il Palazzo imperiale i Cristiani vennero arsi, affogati, decapitati, crocifissi, sbranati, le città rimasero spopolate, l’esercito fu decimato.
A causa del periodo di terrore imposto dalle persecuzioni, molti Cristiani cedettero, abiurarono e apostatarono, vennero chiamati lapsi, caduti, e relapsi, ricaduti più di una volta nell’apostasia, la Chiesa fu devastata, smembrata, nel periodo venne alla luce la figura di Marcello, presbiterocapo della Chiesa Romana, trentunesimo Papa della serie Apostolica. Il pontificato ebbe inizio quattr’anni dopo la morte del predecessore, e fu breve. Fu severo coi lapsi e i relapsi ai quali impose gravi penitenze. Duro con chi aveva formato una specie di partito, lassista, che tentava di giustificare e difendere l’operato dei cristiani rinnegati.
Oggi si festeggia San Marcello I°, il Papa è ricordato dalla chiesa il 16 gennaio
La chiesa romana si riorganizzò sotto la guida di Marcello che alla fine venne esiliato dall’imperatore, si spense in esilio. La leggenda narra:” Dopo molti anni di fatiche e di strapazzi, si riposò in pace “. San Marcello, presbitero-capo e Papa, viene venerato come Patrono degli stallieri e protettore delle scuderie, meno duro verso le bestie che con i relapsi compiaciuti e protervi.
Protettore dei:
Cavalli
Patrono di:
Saint-Marcel, Anversa degli Abruzzi, Traversella
Martirologio Romano:
A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, deposizione di san Marcellino I, papa, che, come attesta san Damaso, vero pastore, fieramente osteggiato dagli apostati che rifiutavano la penitenza da lui stabilita e disonorevolmente denunciato presso il tiranno, morì esule scacciato dalla patria.
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