GUERRA UCRAINA: PUTIN HA MESSO A NUDO L’INUTILITA’ DELL’ UNIONE EUROPEA?
Ciò che sta accadendo con la guerra in Ucraina seppur sconvolgente e francamente assurdo nel 21º secolo non è però un fulmine caduto a ciel sereno. Il Governo ucraino ha voluto “scherzare con il fuoco” nei confronti di Mosca sfidando Putin a più riprese con il finto supporto dell’occidente in primis degli americani.
Nel miglior stile “armiamoci e partite” il Presidente Biden (forse il peggior fin qui della storia americana) ha più volte gettato benzina sul fuoco “pungolando” il suo omologo ucraino Zelensky a far parte non solo dell’Unione Europea ma peggio ancora per Mosca, di far parte della Nato per poi successivamente svincolarsi senza dare alcun appoggio militare.
L’accordo di Minsk siglato nel 2014 con il riconoscimento da parte del Governo ucraino dell’indipendenza del Donbass e di Lugansk non è mai stato rispettato e gli eccidi sono sempre continuati.
Perché mai il Presidente russo avrebbe dovuto accettare un simile accordo? Veder entrare l’Ucraina nella Nato voleva dire per il governo russo avere i missili americani a dieci minuti da Mosca e quindi un forte pericolo per la sicurezza Nazionale.
Basterebbe tornare indietro nel 1962 per ricordarsi la crisi di Cuba. I russi, allora Sovietici, stavano impiantando le proprie basi militari e postazioni missilistiche proprio a Cuba con l’appoggio di Fidel Castro. Una crisi senza precedenti che aveva comportato la reazione immediata degli americani con lo stato di allerta massimo e una guerra, non scoppiata, solo grazie alla mediazione del Presidente Kennedy con il suo omologo Krushov.
Se per gli americani era inaccettabile una situazione del genere qualcuno ci spieghi perché mai Putin dovrebbe accettarla oggi. La reazione dell’Unione Europea è stata per giunta imbarazzante e di poco peso per le sorti del conflitto. Putin ha messo a nudo tutta l’inadeguatezza di questa Unione Europea e della sua inutilità così per come è strutturata.
Di “unito” non c’è mai stato nulla e queste settimane sono state l’esempio plateale. Manca un esercito comune, manca una politica internazionale comune ma soprattutto manca una politica fiscale comune.
Come potrebbe mai un’azienda italiana o francese solo per citarne due a caso, essere competitiva rispetto a paesi dell’est Europa con fiscalità al 8% e salari da 300 Euro al mese?
Putin non ha mai preso sul serio le minacce della Von der Leyen di interventi militari e successivamente l’invasione di sanzioni francamente ridicole. La Politica energetica Europea non consente infatti di sanzionare i russi adeguatamente dipendendo in gran parte dalle forniture russe.
Le tv occidentali inoltre non hanno mai argomentato su ciò che accadeva realmente nel Donbass con migliaia di filorussi assassinati. Una guerra più che fredda di cui nessuno sapeva nulla ma che in Europa conoscevano bene tra il silenzio assordante dei media.
Ciò che davvero serve a questo punto è una riforma totale delle regole UE con il rilancio della produzione in Europa anche di componentistica industriale. La Cina detiene ormai quasi il monopolio di produzione di componentistica elettronica e la crisi delle materie prime sono anche da attribuire ad una minore esportazione cinese con la conseguenza di aumento costi e prezzi.
L’Europa non può essere ostaggio dei capricci russi o cinesi alleati tra loro ma ritornare ad essere il protagonista del proprio destino. Aiutare le aziende il compito del parlamento europeo per riprendere quella sovranità ormai perduta.
Il Governo Europeo ed il suo Presidente devono essere votati dai cittadini stessi e non da accordi interni. L’UE cambi immediatamente regole e abbia il coraggio di diventare davvero Unione altrimenti ognuno vada per la propria strada e si ritorni ognuno con la propria sovranità nei propri paesi.
Fabio Cantelmo
Seguiteci anche su www.persemprecalcio.it

La Redazione di PerSempreNews