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La lotta contro la criminalità organizzata in Italia ha segnato un altro importante passo avanti.

Sono stati arrestati tre individui sospettati di aver favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro, il temuto capomafia di Castelvetrano, deceduto lo scorso settembre.

Questa indagine è stata condotta dal Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri (ROS), sotto la guida del procuratore aggiunto Paolo Guido.

Guido ha coordinato l’operazione culminata con l’arresto dei tre individui, tra cui un radiologo e un architetto.

Chi sono i fiancheggiatori di Messina Denaro

I tre indagati, identificati come Massimo Gentile, Leonardo Salvatore Gulotta e Cosimo Leone, sono accusati di aver fornito supporto a Messina Denaro durante il periodo in cui era in latitanza.

Secondo le autorità, ognuno di loro ha contribuito in modo attivo a garantire al boss mafioso la possibilità di nascondersi e condurre una vita apparentemente normale, eludendo le forze dell’ordine per quasi trent’anni.

Chi è Massimo Gentile

Massimo Gentile, residente di Erice e dipendente del Comune di Limbiate (Monza) dal 2019, è stato individuato come un membro attivo di Cosa Nostra e avrebbe ceduto la propria identità a Messina Denaro. Questo gesto avrebbe consentito al boss di acquistare veicoli e assicurazioni, nonché di effettuare operazioni bancarie, mascherando la sua vera identità.

Chi è Cosimo Leone

Anche Cosimo Leone, un tecnico sanitario di Radiologia presso l’ospedale di Mazara del Vallo, è stato coinvolto nel sostegno al capomafia. Leone avrebbe fornito assistenza medica a Messina Denaro, diventando un punto di riferimento per le sue terapie. Inoltre, durante un periodo di degenza, Leone avrebbe fornito al boss un cellulare, che a sua volta Messina Denaro avrebbe ricevuto da Andrea Bonafede, un geometra che aveva precedentemente ceduto la sua identità al mafioso latitante.

Salvatore Gullotta

Infine, Leonardo Salvatore Gulotta avrebbe fornito a Messina Denaro un’utenza telefonica che il boss avrebbe utilizzato per gestire i suoi mezzi di trasporto. Questo sostegno, attivo dal 2007 fino al 2017, ha contribuito significativamente alla capacità del criminale di muoversi indisturbato.

L’operazione delle forze dell’ordine per l’arresto dei fiancheggiatori di Messina Denaro

L’operazione condotta dalle forze dell’ordine ha coinvolto perquisizioni in diverse città, è stata eseguita con il supporto dei Comandi provinciali dei carabinieri di Trapani, Milano e Monza Brianza.

Questi arresti rappresentano un duro colpo alla rete di complici che per anni ha protetto e Matteo Messina Denaro.

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