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Il presidente della Russia Vladimir Putin ha tenuto il tradizionale discorso sullo stato della nazione, l’evento annuale che si tiene a parlamento riunito.
Nel corso dell’evento, tenutosi alla vigilia dei funerali del suo oppositore Alexei Navalny e all’indomani della richiesta di aiuto della Transinistria, il leader russo ha tenuto un resoconto in merito all’operazione “speciale” in Ucraina, elencando i successi dell’esercito nell’ultimo anno e annunciando che non intende ritirare le truppe dal suolo ucraino.
Nel suo discorso, Putin, ha bollato come “sciocchezze” le preoccupazioni dei Paesi europei a riguardo di un attacco della Russia nei loro confronti. Tuttavia lo “Zar” è tornato a minacciare lOccidente qualora dovesse inviare gli eserciti in Ucraina minacciando la guerra nucleare, di seguito le parole del presidente russo riportate da Il Messaggero.
“Ricordiamo il destino di coloro che in passato hanno inviato i loro contingenti nel territorio del nostro Paese. Ora le conseguenze per gli eventuali interventisti saranno molto più tragiche. Tutto quello che l’Occidente sta escogitando porta veramente alla minaccia di un conflitto con armi nucleari e quindi di un annientamento della civiltà”.
Il capo del Cremlino ha inoltre aggiunto che Mosca è in possesso di armi capaci di raggiungere i loro territori.
Le minacce di Vladimir Putin sono una chiara risposta alle affermazioni del suo omologo francese Emmanuel Macron al vertice di Parigi del 27 febbraio, il quale aveva detto che “un intervento delle truppe NATO in Ucraina non è una ipotesi che può essere esclusa”.
Come già accaduto nel 2022, in occasione dell’invasione dell’Ucraina, Putin è tornato quindi a minacciare lo spettro della guerra nucleare per cercare di intimorire le nazioni dell’Occidente.