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Spero che tutti gli uomini simili brucino all’inferno“. “Non avrei mai neanche immaginato di portare via la vita a una persona, ma preferisco portarla via a quel coglione prima che lui porti via l’unica ragione della mia vita, cioè mia madre”. “Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta, o sarà morto lui”. Queste sono le parole di Makka, raccolte da La Stampa e rivelate in quattro pagine di un diario, scritte poco prima dell’episodio fatale.

Le parole di Makka sono un grido di dolore e disperazione di fronte agli abusi perpetuati da suo padre, Akhyad Sulaev, 50enne ucciso a coltellate da lei stessa venerdì scorso a Nizza Monferrato. Le pagine del diario rivelano il lungo tormento vissuto dalla giovane donna e dalla sua famiglia, imprigionate in un ciclo di violenza domestica.

Le paure di Makka

Makka descrive il clima di terrore e controllo instaurato dal padre che cambiava spesso lavoro e aveva un atteggiamento violento verso la moglie e i figli. “Non avevo mai osato affrontare mio padre, né oppormi a lui“, scrive la ragazza. “Ma i maltrattamenti duravano da tempo, perché fanno parte della sua cultura, del modo di intendere i rapporti con le donne”.

Makka rivela anche il timore che i suoi fratelli maschi possano replicare il comportamento violento del padre, esposti come sono al modello di violenza e sopraffazione in famiglia. “A volte prende mia madre la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna”, scrive nel diario, rivelando la natura pervasiva e distruttiva della violenza domestica.

Il delitto

Il dramma che ha portato alla morte di Akhyad Sulaev è il culmine di una lunga serie di violenze e soprusi. L’uomo, dopo aver minacciato di uccidere la moglie, è stato assalito da una furia incontrollabile. Ha colpito prima la madre e poi la figlia; quando poi ha ricominciato a picchiare la madre, Makka ha deciso di intervenire e l’epilogo è stato tragico. La ragazza ha estratto dal cassetto della cucina un coltello colpendo il padre prima all’addome e poi alla schiena. L’ uomo accasciatosi sul pavimento del salotto per il fendente ricevuto è morto poco dopo.