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L’incidente alla centrale idroelettrica di Bargi, avvenuto il 9 aprile e che ha causato la perdita di sette vite umane, ha sollevato dubbi sulla sicurezza e il funzionamento dell’impianto. La Procura di Bologna ha incaricato quattro consulenti tecnici di studiare l’attività della centrale per individuare le cause dell’accaduto.

La centrale di Bargi, che sfrutta l’energia idraulica per produrre elettricità, si basa su due gruppi di generazione. Questi gruppi, formati da turbine e generatori, operano in parallelo per garantire una produzione continua di energia. Nonostante lavori di ammodernamento, rimane incerto se l’impianto fosse dotato di tutti gli apparati di sicurezza necessari.

Le attività di “commissioning”, essenziali per verificare il corretto funzionamento dell’impianto, richiedono test accurati per individuare eventuali problemi. I sistemi SCADA monitorano l’impianto, ma è necessario valutare se i dati registrati siano utili per comprendere l’incidente.

I quattro consulenti tecnici, esperti in ingegneria elettrica, idraulica e meccanica, condurranno un’indagine approfondita per determinare le cause dell’incidente e individuare eventuali responsabilità. Hanno 60 giorni per completare le indagini, durante i quali valuteranno rapporti tecnici, dati di monitoraggio e testimonianze per fornire una valutazione accurata.